…a proposito di finanziamenti pubblici

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InteatroTv, in collaboration with Les Yeuz d’IZO, suggest you a short film to think about the meaning of public funding for Culture.

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Concorso di Creazione 2009

scenaridanza-09Per il secondo anno consecutivo, Inteatro invita i giovani artisti di età compresa fra i 18 e i 35 anni a inviare le proprie candidature per il Concorso di creazione 2009, che si realizza nell’ambito del progetto Scenari danza 2.0* anno secondo.

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Orthographe de la physionomie en muovement [Orthographe]

Il luogo di origine dell’immagine è uno spazio chiuso, dove la visione viene messa in scena; il linguaggio dello spettacolo condivide con questo luogo la mancanza di parola e la presenza persuasiva dell’immagine pura. Il meccanismo della visione diviene macchina teatrale….

foto di Pietro Castellucci © 2005

Orthographe de la physionomie en mouvement richiama le immagini de la Iconographie photographique de la Salpêtrière, gli album fotografici editi a partire dal 1877 sotto la supervisione del neuropatologo Jean-Martin Charcot.

La documentazione era prodotta nella camera di posa del gabinetto fotografico ospitato nella clinica; i soggetti ritratti negli album sono per lo più figure femminili, internate nel “quartiere delle epilettiche” alla Salpêtrière dove il professor Charcot teneva le sue lezioni dimostrative sull’ipnotismo e la grande hystèrie, dando vita a veri e propri spettacoli-performance con le giovani donne come attrici.

Una galleria di corpi in pose plastiche misurate e riproducibili, queste mute icone presto lasceranno il teatro anatomico della Salpêtrière per prendere posto nei fotogrammi delle prime pellicole cinematografiche.

Il luogo di origine dell’immagine è uno spazio chiuso dove la visione viene messa in scena; il linguaggio dello spettacolo condivide con questo luogo la mancanza di parola e la presenza persuasiva dell’immagine pura.

Il meccanismo della visione diviene macchina teatrale, si assiste alla generazione di immagini in bilico tra la stasi tensoriale e il movimento, tra la possibilità di essere discorso e l’assenza di narrazione, ciò che non è ancora comprensibile è già iconograficamente riconoscibile.

Il silenzio delle immagini che accompagna la visione è interrotto da suoni concreti provenienti dalla camera alle spalle degli spettatori, luogo in cui avviene l’azione teatrale; si crea in questo modo una dissociazione nella percezione delle immagini e dei suoni complementari, suoni che sono generatori delle immagini più che simultanei ad esse. Le immagini di per sé sono mute, ciò che è udibile è il suono della macchina che le genera, una macchina della visione che comprende l’azione teatrale stessa, la contiene ed allo stesso tempo la proietta fuori di sé, generando immagini in ritardo di un infinitesima frazione di secondo rispetto all’istante dell’accadere.

Debutto: 35 Biennale di Venezia, 12-25 settembre 2005, Venezia

Orthographe de la physionomie en mouvement

Spettacolo per camera ottica

soggetto Alessandro Panzavolta, Francesca Amati, Angela Longo, Sabrina Maggiori, Sonia Brunelli – regia e camera ottica Alessandro Panzavoltacon Roberta Galassini, Angela Longo, Sara Masotti, Valentina Parmigiani – tecnico in scena Francesca Pambianco – produzione Orthographe, la Biennale di Venezia, Inteatro – con il sostegno di Regione Marche – Assessorato alla Cultura progetto interregionale “Quattro Regioni al centro della scena” – in collaborazione con Comune di Forlì – Assessorato Politiche Giovanili

CONTATTI E DIFFUSIONE

Alessandra Simeoni > a.simeoni [at] inteatro.it

SITO INTERNET

www.orthographe.itIl luogo di origine dell’immagine è uno spazio chiuso, dove la visione viene messa in scena; il linguaggio dello spettacolo condivide con questo luogo la mancanza di parola e la presenza persuasiva dell’immagine pura. Il meccanismo della visione diviene macchina teatrale….

foto di Pietro Castellucci © 2005

Orthographe de la physionomie en mouvement richiama le immagini de la Iconographie photographique de la Salpêtrière, gli album fotografici editi a partire dal 1877 sotto la supervisione del neuropatologo Jean-Martin Charcot.

La documentazione era prodotta nella camera di posa del gabinetto fotografico ospitato nella clinica; i soggetti ritratti negli album sono per lo più figure femminili, internate nel “quartiere delle epilettiche” alla Salpêtrière dove il professor Charcot teneva le sue lezioni dimostrative sull’ipnotismo e la grande hystèrie, dando vita a veri e propri spettacoli-performance con le giovani donne come attrici.

Una galleria di corpi in pose plastiche misurate e riproducibili, queste mute icone presto lasceranno il teatro anatomico della Salpêtrière per prendere posto nei fotogrammi delle prime pellicole cinematografiche.

Il luogo di origine dell’immagine è uno spazio chiuso dove la visione viene messa in scena; il linguaggio dello spettacolo condivide con questo luogo la mancanza di parola e la presenza persuasiva dell’immagine pura.

Il meccanismo della visione diviene macchina teatrale, si assiste alla generazione di immagini in bilico tra la stasi tensoriale e il movimento, tra la possibilità di essere discorso e l’assenza di narrazione, ciò che non è ancora comprensibile è già iconograficamente riconoscibile.

Il silenzio delle immagini che accompagna la visione è interrotto da suoni concreti provenienti dalla camera alle spalle degli spettatori, luogo in cui avviene l’azione teatrale; si crea in questo modo una dissociazione nella percezione delle immagini e dei suoni complementari, suoni che sono generatori delle immagini più che simultanei ad esse. Le immagini di per sé sono mute, ciò che è udibile è il suono della macchina che le genera, una macchina della visione che comprende l’azione teatrale stessa, la contiene ed allo stesso tempo la proietta fuori di sé, generando immagini in ritardo di un infinitesima frazione di secondo rispetto all’istante dell’accadere.

Debutto: 35 Biennale di Venezia, 12-25 settembre 2005, Venezia

Orthographe de la physionomie en mouvement

Spettacolo per camera ottica

soggetto Alessandro Panzavolta, Francesca Amati, Angela Longo, Sabrina Maggiori, Sonia Brunelli – regia e camera ottica Alessandro Panzavoltacon Roberta Galassini, Angela Longo, Sara Masotti, Valentina Parmigiani – tecnico in scena Francesca Pambianco – produzione Orthographe, la Biennale di Venezia, Inteatro – con il sostegno di Regione Marche – Assessorato alla Cultura progetto interregionale “Quattro Regioni al centro della scena” – in collaborazione con Comune di Forlì – Assessorato Politiche Giovanili

CONTATTI E DIFFUSIONE

Alessandra Simeoni > a.simeoni [at] inteatro.it

SITO INTERNET

www.orthographe.it