Inteatro ospita a Polverigi la compagnia un’ottima lettera, per la prima residenza creativa per il progetto De plaga cordis, prodotto da Inteatro / Meridians nell’ambito del progetto TransAC (finanziato con il sostegno della Commissione europea) che debutterà a Giugno 2012 nell’ambito di Inteatro Festival.
Dopo un primo incontro a Londra con i fratelli Quay, il lavoro di progettazione è proseguito con la ricerca del luogo più adatto per accogliere De plaga cordis a Polverigi. La residenza di aprile sarà dedicata agli aspetti sonori e visivi della rappresentazione. Si lavorerà alla costruzione di dispositivi per generare fenomeni acustici udibili nell’intero paesaggio e sulla presenza e sui gesti degli attori.
De plaga cordis è una rappresentazione che vuole esplorare il rapporto tra l’uomo e lo spazio circostante, mettendo in relazione la capacità generativa dell’immaginazione umana – fonte di scoperta e invenzione – ed il paesaggio, incombente ed immanente, fonte di bellezza e armonia, ma anche in grado di evidenziare tutta la fragilità e la caducità della presenza umana.
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In April, from 11st to 18th, Inteatro will host in Polverigi the group un’ottima lettera for the first creative residency for the project De plaga cordis, produced by Inteatro/Meridians in the frame of TransAC, project funded with support from the European Commission. De plaga cordis will debut in June 2012, in the frame of InteatroFestival.
After a first meeting in London with the Quay Brothers, un’ottima lettera group has started to study the landscape in which the play takes place in Polverigi. The residency of April will be dedicated to the first experiments with the scenic devise and human figures in the landscape. un’ottima lettera will start to work on the construction of sound devices to create some acoustic phenomenons which will be scattered through the landscape. They will also work on actors’ presence and jests and other visual aspects.
De plaga cordis is a play that wants to explore the relationship between man and the surrounding space, linking the generating capacity of human imagination – source of discovery and invention – and the landscape, looming and immanent source of beauty and harmony but also able to highlight the fragility and transience of human presence.
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