Valentina Rosati – Villa Noir

Tre per Zero Project: Villa Noir è lo spettacolo di Valentina Rosati creato sulle suggestioni del cinema e della letteratura noir degli anni ‘40 / ‘50, per sperimentare una scrittura scenica originale che incrocia più linguaggi artistici (teatro,cinema, letteratura, circo contemporaneo, multimedia). Spiega la regista “Ho voluto, per la prima volta, lavorare con una acrobata aerea e cimentarmi nella realizzazione di un piccolo film che interagisse con le vicende narrate e agite dagli attori e dalla acrobata stessa. (…) l’idea era quella di ambientare nella Villa una storia che prendesse le mosse dalle atmosfere dei film noir (..) ci siamo infatti ispirati liberamente al capolavoro di Billy Wilder Sunset Boulevard”.

Gli allestimenti site–specific di Villa Noir mirano a sperimentare forme di interazione con lo spettatore al fine di renderlo protagonista attivo, tramite un percorso affascinante all’interno di Villa Nappi, reinterpretata ed allestita in maniera originale dagli artisti.

 

Tre per Zero Project: Villa Noir
con Gabriele Portoghese, Giulia Piermattei, Anna Faragona, Barbara Ronchi, Silvia d’Amico
prodotto da Inteatro, in collaborazione con Teatro del Canguro e con Fondazione Le Città del Teatro – Teatro Stabile delle Marche,
con il sostegno del Consorzio Marche Spettacolo nell’ambito del progetto REFRESH – Lo spettacolo delle Marche per le Nuove Generazioni.

 

Note di regia
Lo spettacolo nasce dall’idea di ambientare a Villa Nappi una storia che prendesse le mosse dalle atmosfere dei film noir, ispirandosi liberamente al capolavoro di Billy Wilder “Sunset Boulevard”. Villa Noir è un lavoro interdisciplinare, dove il cinema – quello degli anni 40 e 50 – incontra le arti acrobatiche per dare vita ad un film che interagisse con le vicende narrate e agite dagli attori e dalla acrobata  stessa.

La regista racconta: “Per la prima volta la mia compagnia ha affrontato l’esperienza di un site-specific che abbiamo costruito come un percorso itinerante in cui thrilling e ironia, gioco e morte si intrecciano. Così villa Nappi è diventata Villa Noir. A tutto questo va aggiunto il mistero che questo luogo racchiude.  Avete mai passato una notte intera a Villa Nappi? Qualcuno dice che il fantasma della contessa Nappi si aggiri ancora nelle stanze del palazzo. Devo confessarvi che certe notti, durante la nostra residenza, anche noi della compagnia ci siamo imbattuti in strani rumori notturni e in piccole incongruenze.  Se in qualche modo la nostra permanenza ha disturbato la contessa, ci scusiamo, ma se vorrà essere nostra complice le saremo grati.”

 

Valentina Rosati
Valentina Rosati si diploma come attrice alla scuola di avviamento al teatro dello Stabile delle Marche e si laurea in Mestieri della Musica e dello Spettacolo – Management dello spettacolo. Trasferitasi a Roma si diploma in regia all’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” e a partire dal 2003 comincia a muovere i primi passi in campo nazionale lavorando come attrice e regista. Nel 2008 vince il premio Nazionale delle Arti per la Regia con L’amore di Fedra da Sarah Kane. Successivamente partecipa con la sua compagnia, formatasi durante gli studi in Accademia, a Nuove Sensibilità (Festival di Napoli) con Zia Rosa da “I Blues” di T. Williams e al Festival Di Spoleto con Grand Hotel Schnitzler da “La Signorina Else” e “Girotondo” di A. Schnitzler. Nel 2009 è assistente alla regia di Carlo Cecchi per il “Sogno di una notte d’estate” di Shakespeare. Il lavoro su Shakespeare con gli attori del suo gruppo prosegue con “Amleto”, prodotto dallo Stabile delle Marche. Belteatro, la compagnia da lei fondata nasce nel 2007 per la presentazione di un progetto al Festival di Napoli nell’ambito di Nuove Sensibilità. Il gruppo è formato da attori compagni di corso dell’Accademia d’Arte Drammatica di Roma. Sostenuta dalla necessità e dalla volontà di fare un teatro di qualità, la compagnia studia la drammaturgia novecentesca mettendo in scena vari lavori (“Phoedra’s love” di Sarah Kane, “I blues” di Tennessee Williams, “Girotondo” e “La signorina Else” di Arthur Schnitzler). Nelle Marche la compagnia debutta alla rassegna del TAU con “I mostri di Fedra”, una libera costruzione drammaturgica sul mito di Fedra (da Seneca, Racine e Kane) e collabora, sempre con la regia di Valentina Rosati, con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana nell’”Arianna a Nasso” di G. Benda. Dopo il felice incontro con Carlo Cecchi, in occasione del saggio di diploma in Accademia del corso di recitazione “Sogno di una notte d’estate”di Shakespeare, il gruppo comincia a lavorare su “Amleto”.

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Tre per Zero Project: Villa Noir is an original mis-en-scène, created by Valentina Rosati, which crisscrosses different types of art (theatre, cinema, literature, current circus, medias). The fascination of the 40s and 50s noir films and literature worked as inspiration for the play. “For the first time, i wanted to work adding acrobatics and to start the production of a movie which interacts with the events showed by the actors and the acrobat. (…) the idea was about setting in the Villa an history which recalls the noir films atmosphere (…) actually we drew our inspiration from Billy Wilder’s masterpiece Sunset Boulevard” explains the director.

Villa Nappi will be the site-specific set of Tre per zero project: Villa Noir: with a reviewed and original set up organized by the artists, the main aim is to make the viewer become the active main character.

 

Tre per Zero Project: Villa Noir
with Gabriele Portoghese, Giulia Piermattei, Anna Faragona, Barbara Ronchi, Silvia d’Amico
produced by Inteatro, in collaborazione con Teatro del Canguro e con Fondazione Le Città del Teatro – Teatro Stabile delle Marche,
with the support of Consorzio Marche Spettacolo in the frame of REFRESH – Lo spettacolo delle Marche per le Nuove Generazioni.

 

Direction Notes
Inspired by Billy Wilder’s masterpiece “Sunset Boulevard”, the projects wants to set in Villa Nappi an history which recalls the atmosphere of noir films. 
The melt of acrobatic arts and the 40s and 50s noir cinema has given rise to a film which interacts with the events told and acted by the actors and the acrobat.

The director said: “For the first time my company worked on a site-specific performance. We created a show as a mix of thrilling, irony, game and death. So Villa Nappi became Villa Noir. Also the rumors and legends surrounding this place gave us the inspiration: have you ever spent an entire night in Villa Nappi? It’s said that the ghost of the countess Nappi is still roaming around the mansion. I have to confess that sometime we heard some strange nightly noises and weirdness during our permanece there. Maybe our presence bothered the countess somehow and we apologize, but if she wish, we’d be really obliged for having her as collaborator.”

 

Valentina Rosati
Valentina Rosati obtained a diploma in acting at the start-up school at “Teatro Stabile delle Marche” and she got graduated in “Mestieri della Musica e dello Spettacolo –  Management dello spettacolo”.
She moved in Roma after a diploma in direction got at Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” and from 2003 she took her first steps in the national field as actress and director. In 2008 she won the “National award of Arts for the Direction” with L’amore di Fedra by Sarah Kane. With her company (born while studying in the Academia), she took part in Nuove Sensibilità with Zia Rose based on “I Blues” by T. Williams; they also attended the Festival Di Spoleto with Grand Hotel Schnitzler taken from “La Signorina Else” and “Girotondo” by A. Schnitzler.
It’s in 2009 that she worked as assistant of the director Carlo Cecchi for “Sogno di una notte d’estate” by Shakespeare; she continued to focus on Shakespeare’s work with her company with “Amleto”, produced by Teatro Stabile delle Marche. She founded in 2007 a new company, Belteatro, on the occasion of a project presentation at Festival di Napoli within Nuove Sensibilità. The group is made by actors who were classmates at Accademia d’Arte Drammatica di Roma. Aiming at an high-quality theatre, they focus the attention on the twentieth-century dramaturgy putting on different works (Phoedra’s love” by Sarah Kane, “The blues” by Tennessee Williams, “Girotondo” and “La signorina Else” by Arthur Schnitzler). Directed by Valentina Rosati the company took part at TAU, a show set in Marche, with “I mostri di Fedra”, a Fedra’s myth review (by Seneca, Racine and Kane) and they also cooperated with the Orchestra Filarmonica Marchigiana in “Arianna a Nasso” by G.Benda.

 

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un’ottima lettera

un’ottima lettera nasce nel gennaio 2007. Nello stesso anno la compagnia è invitata per una residenza di sei mesi presso il Teatro Comandini di Cesena, dove crea il lavoro Lalla Papillae. Nel luglio 2009, nel programma Immensa al 39° Festival di Stantarcangelo, viene presentato Pompa Pulveris, ripreso l’anno successivo per Inteatro Festival; ad agosto 2011 debutta il loro terzo lavoro, O Splendor Pudicitiae, nell’ambito di Amo La Mole 2011.
Dal 2011 collabora con il centro Inteatro, che sostiene la produzione del progetto De Plaga Cordis, selezionato da Meridians, rete europea dedicata alle arti performative in spazi non convenzionali. La compagnia fa inoltre parte di “Matilde. Piattaforma per la nuova scena marchigiana”, un progetto di Regione Marche/Assessorato ai Beni e Attività Culturali AMAT.

Spettacoli: De Plaga Cordis | Pompa Pulverisun’ottima lettera borns in January 2007. In the same year the company is invited for a six months creative residency in Comandini theatre, for the creation of their first work, Lalla papillae. In July 2009, they present Pompa pulveris at Santarcangelo Festival (Immensa program); the work was presented again the following year at Inteatro festival. On August 2011 they present their new work O splendor pudicitiae in Ancona, in the frame of Amo La Mole 2011.

Since 2010 un’ottima lettera works with the center Inteatro of Polverigi, which supports the production of the project De plaga cordis, selected by the European Network Meridians, dedicated to the performing arts in non conventional venues. The company is also part of the regional platform “Matilde”, a project of the Marche Region / Department for Cultural Heritage and AMAT.

Show: De Plaga Cordis | Pompa Pulveris

Produzioni Ambiente

Un percorso di avvicinamento artistico alle tematiche dell’ambiente e dell’eco-sostenibilità attraverso spettacoli e giochi teatrali interattivi. Le proposte sono curate e realizzate da Adriana Zamboni, regista, drammaturga e attrice, Lucio Diana, regista multimediale, scenografo, gli attori Cecilia Raponi e FIlippo Paolasini, la scenografa Giulia Maria Marini e si avvalgono della consulenza scientifica dell’agronoma Giulia Giacché e Valentina Piselli e della biologa nutrizionista Ilaria Silvestrini, e rientrano nelle attività di Inteatro CEA (Creatività, Educazione, Ambiente).

Spettacoli: Il Teatro della Biosphera Cap#1 La Pelle del Pianeta Cap#2 Biosphera d’Acqua –  Cap#3 Energia/Utopia | 7×7 Pic Nic nell’orto | Hansel e Gretel Pic Nic

Giochi-spettacolo interattivi: Il gioco dell’Oca verde | BiospheraTV

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An artistic approach to the topics of environment and sustainability: Inteatro proposes several shows and interactive theatrical games, different for themes and target, created and realized by Adriana Zamboni, director, dramaturge and actress, Lucio Diana, multimedia director and scenographer, Cecilia Raponi and Filippo Paolasini, actors, Giulia M. Marini, help-scenographer, with the scientific consultancy of the agronomists Giulia Giacchè and Valentina Piselli.

Shows: Il Teatro della Biosphera Cap#1 La Pelle del Pianeta (The skin of the planet) –Cap#2 Biosphera d’Acqua (Water Biosphera) –  Cap#3 Energia/Utopia (Energy/Utopia) | 7×7 Pic Nic nell’orto | Hansel e Gretel Pic Nic

Interactive theatrical games: Il gioco dell’Oca verde | BiospheraTv | 

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Orthographe

Gruppo nato nel 2004 dall’incontro di quattro persone dai percorsi artistici eterogenei attorno al lavoro di ricerca di Alessandro Panzavolta sulla camera ottica. Il nome del gruppo deriva dal loro primo spettacolo Orthographe de la physionomie en mouvement, una creazione per la Biennale di Venezia 2005.

Spettacoli: Controllo remoto Tentativi di volo | Orthographe de la physionomie en mouvement

The Company is born in 2004 from the meeting of four people coming from very heterogeneous artistic backgrounds and thanks to the research work around the optical devices applied to visual arts led by Alessandro Panzavolta. The name of the group derives from its first performance, Orthographe de la physionomie en mouvement, created for the 2005 Venice Biennale.

Show: Controllo remoto Tentativi di volo | Orthographe de la physionomie en mouvement

Babelia / Roberta Biagiarelli

Attrice, autrice, progettista teatrale, Roberta Biagiarelli da anni approfondisce la tecnica del racconto legato a vicende sociali ed umane del nostro tempo. Da questa tensione ed impegno, nascono spettacoli dedicati a grandi tragedie contemporanee come Reportage Chernobyl o A come Srebrenica, ma anche spettacoli più lievi come Incantadora o Il poema del monti naviganti, tratto dai racconti di Paolo Rumiz.

Spettacoli in repertorio: Il poema dei monti naviganti | Incantadora |Attrice, autrice, progettista teatrale, Roberta Biagiarelli da anni approfondisce la tecnica del racconto legato a vicende sociali ed umane del nostro tempo. Da questa tensione ed impegno, nascono spettacoli dedicati a grandi tragedie contemporanee come Reportage Chernobyl o A come Srebrenica, ma anche spettacoli più lievi come Incantadora o Il poema del monti naviganti, tratto dai racconti di Paolo Rumiz.

Spettacoli in repertorio: Il poema dei monti naviganti | Incantadora |

OHT | Office for a Human Theatre

Gruppo fondato da Filippo Andreatta, regista e performer, laureato in Architettura e Regia teatrale, e Francesca Bucciero, performer, laureata in Scienze e Tecniche del Teatro e diplomata in doppiaggio cinematografico.

Spettacoli: Bios Unlimited | Delirious New York

The group is founded by Filippo Andreatta – performer and director, graduated in Architecture and Theater direction – and Francesca Bucciero – performer, graduated in Science and Techniques of Theatre and in film dubbing – after their participation in the Inteatro Academy IFA 2008.

Show: Bios UnlimitedDelirious New York

Gloriababbi teatro

Gloriababbi Teatro nasce dall’incontro tra Giampiero Rappa, Andrea Di Casa, Filippo Dini, Sergio Grossini e Mauro Pescio alla Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova; il primo lavoro insieme risale al 1999. Tra le produzioni più recenti sostenute da Inteatro: Sogno d’amore (2008), Il Riscatto (2006), Take me away (2005).

Spettacoli: Sogno d’amore | Il Riscatto | Take me awayGloriababbi Teatro is born by the meeting among Giampiero Rappa, Andrea Di Casa, Filippo Dini, Sergio Grossini and Mauro Pescio in the Acting School of Teatro Stabile di Genova; the first collective work is on 1999. Among the newest productions supported by Inteatro: Sogno d’amore (2008), Il Riscatto (2006), Take me away (2005).

Spettacoli: Sogno d’amore | Il Riscatto | Take me away

Gustavo Frigerio: I HAVE NOTHING TO SAY AND I AM SAYING IT

Dal 2 al 10 maggio il regista e coreografo Gustavo Frigerio insieme agli artisti Gleni Çaçi, Paola Daniele ed Elena Kofinà saranno in residenza creativa a Villa Nappi per lavorare al progetto “I have nothing to say, but I’m saying it”.

Nel centenario della nascita di John Cage e nel ventennale della sua morte, nasce un lavoro che, ispirandosi alla pratica del caso nelle scelte compositive del Maestro, si interroga sull’importanza di questa variabile nella vita e nella creazione artistica. L’equilibrio instabile tra la prevedibilità dell’evoluzione nei casi della vita e la potenza deflagrante dell’incidente che può mandarla letteralmente in frantumi esercita un fascino irresistibile per un lavoro sul movimento del corpo nello spazio.
La costruzione di meticolose coreografie fatte di tragitti e mappe che disegnano e separano lo spazio è costantemente minacciata dal vortice del caos e dall’imponderabilità della fortuna.
Di fronte a questa precarietà si possono mettere in atto strategie difensive volte ad esorcizzare il potere del caso, rivendicando il proprio controllo su ogni elemento; oppure ci si può abbandonare al flusso continuo degli eventi cercando di uscire dalla logica di “positivo e negativo”, del “mi piace o non mi piace” come avrebbe detto John Cage.
Con “I have nothing to say, but I’m saying it” si sceglie di praticare questa seconda ipotesi.

Dopo una prima fase di costruzione di brevi materiali fatti di movimenti nello spazio, figure e paesaggi, interventi sonori e vocali, micro tessere drammaturgiche, traiettorie diaspore geografie atlanti arcipelaghi, incontri nello spazio scenico, incroci di percorsi e abbandoni, tradimenti, prese di posizioni, entrate e uscite di scena, mappe interiori e mappe esteriori, il lavoro sui affida al caso per la ricomposizione del mosaico finale, utilizzando pratiche antiche come l’I Ching o il lancio di dadi o altre più contemporanee come gli algoritmi dei computer.

I HAVE NOTHING TO SAY AND I AM SAYING IT
Un progetto di e con Gleni Caci, Paola Daniele, Gustavo Frigerio e Elena Kofina
Diretto da Gustavo Frigerio

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From the 2nd to the 10th of May Gustavo Frigeri (director and choreographer) is guest of the residences in Villa Nappi to work at the project “I have nothing to say, but I’m saying it” together with Glen Çaçi, Paola Daniele ed Elena Kofinà.
The work is in honour of John Cage, also inspired by this master of music and the way he made his compositive choices. It is about the body movements in the space focusing on how the shifting equilibrium between predictability and unpredictability can destroy all the choices that someone made.
The chaos and the shifting of luck is always threatening the making up of finicking choreographies made of maps and routes which aim to divide the space.
In front of this precariousness you can protect yourself, controlling all the elements, so also the case; or, as John Cage would suggest, you can leave the continuos flux of events, detaching yourself from the “negative or positive”/” like, I dislike” logics.
“I have nothing to say but I’m saying it” put in practice the latter hypothesis.
The first phase is about the making of movements in the space, figures and landscapes, vocal and sound interventions, meetings in the stage space, crossing of roads and abandons, betrayals, stand taking, entering and going off the scene, inner maps and external maps… At last the work is depending on the chance to rebuilt the final mosaic, from the using of ancient practices as the I Ching or the dice roll, to modern ones as computer algorithms.
I HAVE NOTHING TO SAY AND I AM SAYING IT
Project by and with Glen çaçi, Paola Daniele, Gustavo Frigerio e Elena Kofina
Directed by Gustavo Frigerio

 

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Camminare l’arte (PAC): Tutti i progetti

Arte e Paesaggio si incontrano in CAMMINARE L’ARTE, grazie a lavori nati dalla riflessione sul rapporto tra Uomo e Natura.

Scoprili sul blog!

Un percorso che coinvolgerà e sorprenderà il pubblico, invitandolo a una riflessione sulla necessità/possibilità di stili di vita più ecosostenibili e armonici.

Sabato 23 Giugno a Polverigi, a partire dalle 19.30, viene proposto allo spettatore un nuovo modo di attraversare e osservare l’ambiente naturale: lavori visivi, installazioni e performance si fondono e si integrano con il paesaggio, esaltandone la bellezza o evidenziandone le potenzialità.

Il pubblico è invitato a scoprire esempi di “incontri” tra attività umana e Natura, in una passeggiata collettiva, in cui scambiare opinioni e sensazioni e, al termine della passeggiata, il pubblico sarà chiamato a indicare l’incontro perfetto: il lavoro più significativo e di maggior rilevanza tematica, che sarà premiato con un riconoscimento in denaro.

I lavori esposti, selezionati tramite il bando internazionale P.A.C (Paesaggio Arte Creatività)., sono:

PROGETTO VINCITORE

“Mam.amo.ndo Amore come forza motrice del mondo” di Cristina Marchese

La figura di Mam.amo.ndo è quella di una donna incinta, che avvolge con amore fra le sue braccia il più bel mistero della vita, la vita stessa! Il suo pancione ricorda il mondo, che bisogna amare, rispettare e proteggere dagli obiettivi vili di uomini ingiusti.
E’ un inno alla vita, senza fare distinzione fra uomini, animali e piante; c’è spazio per tutti ma l’uomo crede di essere al centro, così capace di decidere chi vive e chi muore. La scultura è composta da juta, terra e semi che con l’aiuto dell’acqua germoglierà, rendendo la futura mamma un inno di armonia fra uomo e natura e simbolo di rispetto di ogni forma di vita.

PROGETTI PRESENTATI

“La neve” di Roberta Conti

L’istallazione dal titolo NEVE vuole simulare una sorta di “neve estiva” che dissemina il percorso. Fiocchi bianchi di carta velina legati ai fili d’erba emergono dal verde e si muovono con l’incedere dei passi dei visitatori e il vento. Questi fiocchi rivelano un mondo di personaggi che fanno capolino ora con un occhio, ora con un sorriso beffardo cercando di comunicare le loro emozioni a chi li osserva.

 

 

“garden: just a place” di Elisa Frasson

garden: just a place è un’installazione performativa di Elisa Frasson e di Nicolò Meggiato pensata appositamente per il percorso di P.A.C., nella quale è prevista la realizzazione di un piccolo giardino nel colle tramite l’utilizzo di migliaia di post it colorati, in parte nuovi e in parte riciclati, dove al suo interno una performer danzante si muove tra natura e finzione, invitando gli spettatori a condividere la creazione di un loro piccolo giardino. Lo spettacolo è dedicato al romanzo Persuasion di Jane Austen.

 

“Chi semina” di Monica Gattari

Ognuno di noi può decidere, hic et nunc. I cartellini non affermano precisamente le specie vegetali piantate (o non). I cartellini esprimono solo le speranze. Immaginazione. Il nostro pensiero è la nostra unica forza e in questo piccolo percorso (nel percorso) fatto di spazi delimitati temporalmente da vasi in terracotta ognuno ha il proprio intimo campo di battaglia, dove decidere in prima persona cosa sperare che nasca o non nasca. Forse un frutto nascerà, forse anche un fiore, è la natura a decidere, ma ciò che non vuoi nascesse sei Tu a deciderlo. Almeno ora, qui.


“FILING” di Les Friches

A Ersilia, per stabilire i rapporti che reggono la vita della città, gli abitanti tendono dei fili tra gli spigoli delle case, bianchi o neri o grigi o bianco-e-neri a seconda se segnano relazioni di parentela, scambio, autorità, rappresentanza…(“Le città invisibili”, Italo Calvino) La performance “FILING” ideata da Les Friches, forte del concetto di paesaggio come bene comune, vuole sottolineare il rapporto tra l’uomo e la natura invitando piccoli e grandi cittadini a tendere fili bianchi lungo il percorso “camminare l’arte”, insieme verso un approccio sostenibile e partecipato allo sviluppo dei nostri territori.

 

“Obbligo di svolta sostenibile” di Rob Minuscoli

Questo ecosegnale, piantato a terra come un albero metafisico, protende le proprie radici verso i meandri più riposti dell’essere umano. Gli indica una direzione obbligatoria che non ammette proroghe né tentennamenti, spingendolo a superare le contraddizioni della propria condizione di creatura animale denaturizzata. Composto da legno, terriccio, erba e juta, questo segnale ha la coscienza a posto. Ambisce ad un futuro di decomposizione in serena coerenza con il proprio messaggio, ergendosi a paradigma per la specie umana.

 

“The Recall” di New Generation Voices – New Voice Studio

Tutti, indistintamente, germogliamo all’unisono dalla terra, cresciamo dipingendo la natura di dissonanze e siamo destinati a rispondere all’irresistibile richiamo dell’imperturbabile armonia della natura, nel rispetto del primordiale feeling di solidarietà umana che nasce proprio nel punto dove nasce il suono della voce….

 

 

“In|natural eggs” di Dario Picariello

Il nido come casa, la casa come amplificatore, che racconta, parla, svela, tutto quello che si cela sotto la “pelle” delle nostre percezioni.
L’artista registrerà i suoni del festival che, rielaborati e trasmessi dall’interno di un nido costruito con materiali naturali, offriranno allo spettatore un’opera sound inedita di tutto ciò che vive sotto la superficie degli eventi, provocando un corto circuito linguistico tra i suoni in|naturali e il paesaggio.

PROGETTO FUORI CONCORSO

“Giardini in marcia” di Adriana Zamboni

Il tempo e la natura trasformeranno le calzature in un giardino che chi vuole potrà continuare a curare.

 

 

 

ALTRI PROGETTI SELEZIONATI

“con\cura” di Lucia Citterio

L’azione nasce nel e per il luogo
I materiali reperiti in loco, come rami foglie fiori (se trovati a terra) pietre, ecc.. sono utilizzati per creare un’installazione vivente mobile, in divenire.
Corpo tra i corpi nel paesaggio, luce, ombra, distanza, apparire e scomparire, porzioni di corpo nel paesaggio.
Mi sposto lasciando orme e tracce. Mi interessa il processo di ricerca, il cammino e l’esperienza. La condivisione tra me e lo spettatore.

“Penelope 4 Maggio/4 Me” di Giada Pieri

Una performance che ricalca la tradizione contadina per far riflettere sull’armonia dei piccoli gesti e di un tempo passato ad aspettare senza la frenesia del niente. Fare il formaggio è un’arte che abbiamo dimenticato e ogni passante potrà assaporare il gusto di un formaggio estemporaneo, gusto di quel momento. Come sottofondo solo il rumore dei passi, del latte e di filastrocche rese melodia.

I lavori esposti in “Camminare l’Arte” sono stati selezionati tramite il bando internazionale P.A.C.; l’evento è realizzato nell’ambito del progetto “Sulla Tracce del Paesaggio” con il contributo del Programma INFEA della Regione Marche.Landscape meets Art  in CAMMINARE L’ARTE (PAC), thanks to creative works inspired by the relationship between Man and Nature. See them on the blog

A collective walk that involves and surprises the audience, inviting to reflect on the necessity / possibility of more sustainable and harmonious lifestyles.

Saturday, June 23rd in Polverigi, from h. 19.30, was offered to the viewer a new way to cross through natural environment: along the walk, visual works, installations and performances [selected by the international call P.A.C. (italian acronyn for Landscape, Environment, Creativity)] merging and integrating with the landscape, enhancing its beauty and highlighting its potential. The audience was invited to discover these examples of “encounters” between human activity and nature and, at the end of the walk, was asked to indicate “the perfect encounter”: the most significant work for thematic relevance, which was awarded with a prize.

The artistic work presented in “Camminare l’Arte”:

WINNER PROJECT

“Mam.amo.ndo Amore come forza motrice del mondo (Love as the driving force of world)” by Cristina Marchese

La figura di Mam.amo.ndo è quella di una donna incinta, che avvolge con amore fra le sue braccia il più bel mistero della vita, la vita stessa! Il suo pancione ricorda il mondo, che bisogna amare, rispettare e proteggere dagli obiettivi vili di uomini ingiusti.

E’ un inno alla vita, senza fare distinzione fra uomini, animali e piante; c’è spazio per tutti ma l’uomo crede di essere al centro, così capace di decidere chi vive e chi muore. La scultura è composta da juta, terra e semi che con l’aiuto dell’acqua germoglierà, rendendo la futura mamma un inno di armonia fra uomo e natura e simbolo di rispetto di ogni forma di vita.

THE OTHER SELECTED PROJECTS

“La neve (The snow)” by Roberta Conti

L’istallazione dal titolo NEVE vuole simulare una sorta di “neve estiva” che dissemina il percorso. Fiocchi bianchi di carta velina legati ai fili d’erba emergono dal verde e si muovono con l’incedere dei passi dei visitatori e il vento. Questi fiocchi rivelano un mondo di personaggi che fanno capolino ora con un occhio, ora con un sorriso beffardo cercando di comunicare le loro emozioni a chi li osserva.

 

“garden: just a place” by Elisa Frasson

garden: just a place è un’installazione performativa di Elisa Frasson e di Nicolò Meggiato pensata appositamente per il percorso di P.A.C., nella quale è prevista la realizzazione di un piccolo giardino nel colle tramite l’utilizzo di migliaia di post it colorati, in parte nuovi e in parte riciclati, dove al suo interno una performer danzante si muove tra natura e finzione, invitando gli spettatori a condividere la creazione di un loro piccolo giardino. Lo spettacolo è dedicato al romanzo Persuasion di Jane Austen.

 

“Chi semina (Who is sowing)” by Monica Gattari

Ognuno di noi può decidere, hic et nunc. I cartellini non affermano precisamente le specie vegetali piantate (o non). I cartellini esprimono solo le speranze. Immaginazione. Il nostro pensiero è la nostra unica forza e in questo piccolo percorso (nel percorso) fatto di spazi delimitati temporalmente da vasi in terracotta ognuno ha il proprio intimo campo di battaglia, dove decidere in prima persona cosa sperare che nasca o non nasca. Forse un frutto nascerà, forse anche un fiore, è la natura a decidere, ma ciò che non vuoi nascesse sei Tu a deciderlo. Almeno ora, qui.

“FILING” by Les Friches

A Ersilia, per stabilire i rapporti che reggono la vita della città, gli abitanti tendono dei fili tra gli spigoli delle case, bianchi o neri o grigi o bianco-e-neri a seconda se segnano relazioni di parentela, scambio, autorità, rappresentanza…(“Le città invisibili”, Italo Calvino) La performance “FILING” ideata da Les Friches, forte del concetto di paesaggio come bene comune, vuole sottolineare il rapporto tra l’uomo e la natura invitando piccoli e grandi cittadini a tendere fili bianchi lungo il percorso “camminare l’arte”, insieme verso un approccio sostenibile e partecipato allo sviluppo dei nostri territori.

“Obbligo di svolta sostenibile (sustainable turning point duty)” by Rob Minuscoli

Questo ecosegnale, piantato a terra come un albero metafisico, protende le proprie radici verso i meandri più riposti dell’essere umano. Gli indica una direzione obbligatoria che non ammette proroghe né tentennamenti, spingendolo a superare le contraddizioni della propria condizione di creatura animale denaturizzata. Composto da legno, terriccio, erba e juta, questo segnale ha la coscienza a posto. Ambisce ad un futuro di decomposizione in serena coerenza con il proprio messaggio, ergendosi a paradigma per la specie umana.

“The Recall” by New Generation Voices – New Voice Studio

Tutti, indistintamente, germogliamo all’unisono dalla terra, cresciamo dipingendo la natura di dissonanze e siamo destinati a rispondere all’irresistibile richiamo dell’imperturbabile armonia della natura, nel rispetto del primordiale feeling di solidarietà umana che nasce proprio nel punto dove nasce il suono della voce….

 

 

“In|natural eggs” by Dario Picariello

Il nido come casa, la casa come amplificatore, che racconta, parla, svela, tutto quello che si cela sotto la “pelle” delle nostre percezioni.

L’artista registrerà i suoni del festival che, rielaborati e trasmessi dall’interno di un nido costruito con materiali naturali, offriranno allo spettatore un’opera sound inedita di tutto ciò che vive sotto la superficie degli eventi, provocando un corto circuito linguistico tra i suoni in|naturali e il paesaggio.

 

OUT OF COMPETITION PROJECT

“Giardini in marcia (Walking gardens)” by Adriana Zamboni

Il tempo e la natura trasformeranno le calzature in un giardino che chi vuole potrà continuare a curare.

 

 

OTHER SELECTED PROJECTS

“con\cura” by Lucia Citterio

L’azione nasce nel e per il luogoI materiali reperiti in loco, come rami foglie fiori (se trovati a terra) pietre, ecc.. sono utilizzati per creare un’installazione vivente mobile, in divenire.
Corpo tra i corpi nel paesaggio, luce, ombra, distanza, apparire e scomparire, porzioni di corpo nel paesaggio.
Mi sposto lasciando orme e tracce. Mi interessa il processo di ricerca, il cammino e l’esperienza. La condivisione tra me e lo spettatore.

“Penelope 4 Maggio/4 Me” by Giada Pieri

Una performance che ricalca la tradizione contadina per far riflettere sull’armonia dei piccoli gesti e di un tempo passato ad aspettare senza la frenesia del niente. Fare il formaggio è un’arte che abbiamo dimenticato e ogni passante potrà assaporare il gusto di un formaggio estemporaneo, gusto di quel momento. Come sottofondo solo il rumore dei passi, del latte e di filastrocche rese melodia.

 

The work of “Camminare l’Arte” were selected through the international call P.A.C.; the event was realized in the frame of the project “Sulla Tracce del Paesaggio” with the support of INFEA, a Program by Marche Region.