TUTTOIN1GIORNO Danza Festival – WHAT THE BODY DOES NOT REMEMBER, Wim Vandekeybus / Ultima Vez

Duro, brutale, divertente, ironico e spaventoso. Difficile trovare aggettivi adatti a descrivere “What the Body Does Not Remember”, una piece di danza straordinariamente innovativa

Anna Kisselgof in The New York Times, November 22nd, 1987

L’impatto dello spettacolo si deve molto agli artisti, ma anche all’intervento di Thierry De Mey e Peter Vermeersch, così teatrale e divertente che si rischia di cade dalla sedia per il gran ridere
H. Janssen in Haarlemse Dagblad, June 12th, 1987

Una performance convincente, carnale e avvincente, accompagnata dalla musica di Maximalist! che scatena tensioni, impulsi, shock, in un miscuglio viscerale…
L. Nicoletti in La Gazzetta, 17 Luglio 1987


“What the Body Does Not Remember” è l’avvincente performance con la quale Wim Vandekeybus e la sua compagnia Ultima Vez hanno debuttato nel 1987.
Wim Vandekeybus e i compositori Thierry De Mey e Peter Vermeersch vennero insigniti a New York del rinomato Bessie Award con la seguente motivazione: “Un confronto brutale tra danza e musica: il pericoloso, combattivo scenario di “What the Body Does Not Remember”.
A 25 anni dal debutto, Wim Vandekeybus e Ultima Vez porteranno di nuovo in tour “What the Body Does Not Remember”, per un revival in diverse nazioni in tutto il mondo.

“Cogliere l’intensità di quei momenti che appaiono improvvisi, senza essere introdotti da niente. Quando non hai nessuna scelta perché altro decide per te, come quando ti innamori, o l’attimo prima che si verifichi un incidente. Ciò che mi interessa di questi momenti è il loro carattere estremo, non tanto il significato che rivestono.
Fare di questo materiale la base di una composizione teatrale è una sfida paradossale, dato che lo spettacolo è considerato un evento assolutamente ripetibile e controllabile. Ma, forse, quando tutto è detto e fatto il corpo non ricorda, resta solo una sottile sensazione di mancanza che aiuta a definire o concludere il gioco in cui siamo finiti”
Wim Vandekeybus





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What the body does not remember – la pagina del sito di Wim Vandekeybus

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TUTTOIN1GIORNO Danza Festival – REPLAY

7/8 chili
REPLAY
un progetto di 7/8 chili
ideazione, montaggio video e coreografia Davide Calvaresi

Replay è un lavoro coreografico dove si analizza la relazione tra corpo, gesto e immagine digitale. La composizione è avvenuta partendo dall’assemblaggio di sequenze video tratte da YouTube: riprese di accadimenti significativi della cronaca quotidiana, eventi sportivi, interviste e gaffe: dal malore in diretta di Andreotti alla caduta di Fidel Castro, dalla modella che scivola in passerella al calciatore che esulta a bordo campo.

Le immagini selezionate sono state montate in modo tale da creare continuità e possibilità di interazione con i corpi in scena.
Tre personaggi dialogano con la struttura video per continuità, similitudine, emulazione e contrasto mettendo in luce tre modi diversi di reagire agli stimoli visivi.
C’è un filo che collega le immagini scelte, che accomuna i gesti di un calciatore a quelli del Papa, alla paralisi di un anziano senatore o alla posa seducente di un cantante.
Replay non ha la pretesa di dare risposte. Si interroga sui meccanismi di rappresentazione el potere, sulla libertà di azione dell’uomo e sulla capacità di distinguere la realtà dalla finzione.

7/8 chili fa parte di “Matilde. Piattaforma regionale per la nuova scena marchigiana. Un progetto di Regione Marche e AMAT”.

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TUTTOIN1GIORNO Danza Festival – LIEBE PINA

LIEBE PINA
Incontro con il mondo di Pina Bausch attraverso le parole di Leonetta Bentivoglio e le immagini di Ninni Romeo

Leonetta Bentivoglio, giornalista del quotidiano La Repubblica, autrice di due libri su Pina Bausch e attenta osservatrice del suo mondo fin dai primi anni Ottanta, traccerà un ritratto personale e artistico della creatrice di Tanztheater.

La mostra fotografica
Dalla fine degli anni Ottanta Ninni Romeo è stata assistente personale di Pina Bausch durante le sue creazioni e tournées italiane.
Nell’arco di più di venti anni di collaborazione è nato un profondo rapporto di amicizia e numerosi sono stati i periodi trascorsi insieme, anche nelle Marche.
Dal 2000 le straordinarie occasioni di oncontro e condivisione con Pina Bausch e il suo Tanztheater di Wuppertal si sono intrecciate con la passione per la fotografia.

Dopo la scomparsa della Bausch, avvenuta nel 2009, Ninni Romeo ha fotografato a più riprese e in diversi teatri d’Europa le tre versioni del suo celebre spettacolo Kontakthof (Il luogo dei contatti): quella creata nel 1978 per il Tanztheater, quella montata, nel 2000, per ultrasessantenni non professionisti e l’ultima, del 2008, interpretata da un gruppo di teenager.

In mostra immagini delle tre versioni di Kontakthof, della Sacre du printemps, Vollmond, Bamboo Blues (creato nel 2007 durante la residenza in India), e “…como el musguito en la piedra, ay sì, sì, sì…” ultima creazione del 2009, ispirata al Cile.

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RC MARA CASSIANI – dal 7 al 13 gennaio