MARCO D’AGOSTIN | EVERYTHING IS OK

sabato 27 giugno ore 22.15 | Teatro della Luna
MARCO D’AGOSTIN
Everything is ok

“Come creare la stanchezza di uno sguardo? Uno sguardo collettivo, arrendevole, che lasci che le cose si narrino da sole? La risposta che mi sono dato è: creando un corpo iperattivo. Un corpo prismatico, che si faccia carico di tutti gli stimoli del mondo. Un corpo che incarni, in un ritmo forsennato e senza respiro, le iconografie di quello che oggi si manifesta per divertirci, eccitarci, interessarci.
Un corpo baraccone, uno spettacolo impazzito, un cabaret implosivo.
Può lo sguardo che accoglie in sé questo corpo cedere il passo a un’amabile stanchezza, e accorgersi finalmente del paesaggio?
E quale paesaggio, per questo popolo stanco, finalmente e giustamente stanco?”.

di e con Marco D’Agostin
suono LSKA
disegno luci Rocco Giansante
movement coach Marta Ciappina
consulenza drammaturgica Kristin De Groot 

co-produzione VAN, CSC/Operaestate Festival Veneto & Dansateliers
con il supporto di INTEATRO, Kilowatt Festival, D.ID Dance Identity, Danzarte

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KOREAN NATIONAL CONTEMPORARY DANCE COMPANY | BUL-SSANG

mercoledì 1 luglio ore ore 21.30 | Teatro delle Muse
BUL-SSANG
Korean National Contemporary Dance Company

“Bul-ssang” è il termine coreano che indica la statua di Buddha, ma suona anche come la parola che in Corea indica la miseria.

La coreografia, creata da Aesoon Ahn, gioca sul doppio significato del titolo ed è nata dopo una visita al Buddha Bar di Parigi, dove una serie statue di Buddha sono state usate come elementi per il design degli interni. Questo lavoro mostra come la cultura tradizionale coreana e asiatica, rappresentata dalle statue del Buddha, si è intrecciata e trasformata in un processo di spinta occidentalizzazione.

In Bul-ssang un mix di culture e danze diverse – che comprende il Katak indiano, la danza Jindo coreana, l’Arhat cinese e danze tradizionali giapponesi e mongole – si armonizza con l’installazione pop dell’artista Choi Jeong-Hwa e la musica live del noto dj coreano Soulscape.

coreografia Aesoon Ahn
musica DJ Soulscape
danzatori Kang Jinan, Kwon Minchan, Kim Keonjoong, Park Sojung, Seok Jinhwan, Ye Hyo Seung, Yoon Boae, Lee Yoonhee, Chang Anlee, Han Sangryul, Heo Hyoseon
stage design Kim Jongseok
disegno luci Lee Inyeon
visual design Shin Jeongyoup

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BUL-SSANG
Korean National Contemporary Dance Company

“Bul-ssang” è il termine coreano che indica la statua di Buddha, ma suona anche come la parola che in Corea indica la miseria.

La coreografia, creata da Aesoon Ahn, gioca sul doppio significato del titolo ed è nata dopo una visita al Buddha Bar di Parigi, dove una serie statue di Buddha sono state usate come elementi per il design degli interni. Questo lavoro mostra come la cultura tradizionale coreana e asiatica, rappresentata dalle statue del Buddha, si è intrecciata e trasformata in un processo di spinta occidentalizzazione.

In Bul-ssang un mix di culture e danze diverse – che comprende il Katak indiano, la danza Jindo coreana, l’Arhat cinese e danze tradizionali giapponesi e mongole – si armonizza con l’installazione pop dell’artista Choi Jeong-Hwa e la musica live del noto dj coreano Soulscape.

coreografia Aesoon Ahn
musica DJ Soulscape
danzatori Kang Jinan, Kwon Minchan, Kim Keonjoong, Park Sojung, Seok Jinhwan, Ye Hyo Seung, Yoon Boae, Lee Yoonhee, Chang Anlee, Han Sangryul, Heo Hyoseon
stage design Kim Jongseok
disegno luci Lee Inyeon
visual design Shin Jeongyoup

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GLEN ÇAÇI | KK (I’M A KOMMUNIST KID)

giovedì 25, venerdì 26 giugno ore 21 | Cinema Italia
KK (I’M A KOMMUNIST KID)
Glen  Çaçi

KK è una riflessione politico-performativa sulla proprietà territoriale e sull’identità culturale, filtrata da un’ironia cruda e pungente; una traduzione coreografica contemporanea dell’estetica di un’infanzia post-comunista.
Qual è la relazione tra cittadinanza, libertà e immaginazione?
Come nuovo cittadino europeo, Glen esplora le sue origine albanesi con suo fratello Olger, anche lui emigrato in Europa negli anni ’90. Entrambi, da punti di vista e condizioni diverse, si confrontano sul palco attraverso i ricordi rispettivi del loro paese d’origine, un’Albania pre-globalizzazione nella quale hanno vissuto la loro giovinezza.

idea e coreografia Glen Çaçi
con Glen Çaçi, Olger Çaçi
video e luci Andrea Saggiomo
assistente alla coreografia Paola Stella Minni
collaborazione drammaturgica Ylenia Caleo, Andrea Saggiomo 

produzione Marche Teatro – Teatro di Rilevante Interesse Culturale
co-produzione Fabbrica Europagiovedì 25, venerdì 26 giugno ore 21 | Cinema Italia
KK (I’M A KOMMUNIST KID)
Glen  Çaçi

KK è una riflessione politico-performativa sulla proprietà territoriale e sull’identità culturale, filtrata da un’ironia cruda e pungente; una traduzione coreografica contemporanea dell’estetica di un’infanzia post-comunista.
Qual è la relazione tra cittadinanza, libertà e immaginazione?
Come nuovo cittadino europeo, Glen esplora le sue origine albanesi con suo fratello Olger, anche lui emigrato in Europa negli anni ’90. Entrambi, da punti di vista e condizioni diverse, si confrontano sul palco attraverso i ricordi rispettivi del loro paese d’origine, un’Albania pre-globalizzazione nella quale hanno vissuto la loro giovinezza.

idea e coreografia Glen Çaçi
con Glen Çaçi, Olger Çaçi
video e luci Andrea Saggiomo
assistente alla coreografia Paola Stella Minni
collaborazione drammaturgica Ylenia Caleo, Andrea Saggiomo 

produzione Marche Teatro – Teatro di Rilevante Interesse Culturale
co-produzione Fabbrica Europa

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EFFETTO LARSEN | Funzioni

venerdì 26 giugno ore 19 | Sala Sommier
EFFETTO LARSEN
Funzioni

Effetto Larsen concentra la propria ricerca sui rapporti umani, partendo da molteplici spunti: dalla cultura induista ai trattati di psicologia, dal comportamento animale alle storie d’amore, applicati sia a spettacoli da palco che a performance urbane. Funzioni è il nuovo progetto della Compagnia: una riduzione dei rapporti amorosi ai suoi minimi termini, una ironica dissezione dei nostri meccanismi guidata dall’illusione di poterli comprendere.

di Matteo Lanfranchi

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EFFETTO LARSEN
Funzioni

Effetto Larsen concentra la propria ricerca sui rapporti umani, partendo da molteplici spunti: dalla cultura induista ai trattati di psicologia, dal comportamento animale alle storie d’amore, applicati sia a spettacoli da palco che a performance urbane. Funzioni è il nuovo progetto della Compagnia: una riduzione dei rapporti amorosi ai suoi minimi termini, una ironica dissezione dei nostri meccanismi guidata dall’illusione di poterli comprendere.

di Matteo Lanfranchi

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CONSTANZA MACRAS | Distorsion

venerdì 3 luglio ore 21.30 | Teatro delle Muse
CONSTANZA MACRAS
Distorsion PRIMA ITALIANA

La coreografa argentina Constanza Macras costruisce coreografie che sono state descritte come energiche, potenti, selvagge e colorate, ma che propongono anche una seria critica alla società.

In Distorsion, Constanza Macras parte dai movimenti di base dell’hip hop e li deforma per creare un nuovo immaginario espressivo nella coreografia contemporanea.
Insieme a otto danzatori della Hip Hop Academy di Amburgo, esplora le possibilità di ciò che può essere rappresentato fisicamente, rendendo i corpi danzanti il veicolo per una narrazione dal forte impatto visivo.

regia e coreografia Constanza Macras
assistente alla regia Frerk Hillmann-Rabe
direttore delle prove Elik Niv
direttore degli allenamenti Anna Németh
costumi Magdalena Emmerig
musicisti Kristina Lösche-Löwensen, Alassane Jensen, Benji Asare, Guido Höper, Marc Wichmann
di e con Felix Saalmann, Can Gülec, Franklyn Kakyire, Daniel Marques, Patrick Ndongo, Marco Groth, Jennifer Gifty-Lartey, Zoltan Lakatos, Viktor Rostas
direttore artistico Hip Hop Academy Axel Zielke
direttore di produzione Sander von Lingelsheim
direttore di produzione DorkyPark Katharina Wallisch
amministrazione DorkyPark  Aminata Oelßner
assistente di produzione DorkyPark  Josephine Reinisch 

produzione HipHop Academy Hamburg, Kampnagel
con il sostegno di Senate of the Free and Hanseatic City of Hamburg

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venerdì 3 luglio ore 21.30 | Teatro delle Muse
CONSTANZA MACRAS
Distorsion PRIMA ITALIANA

La coreografa argentina Constanza Macras costruisce coreografie che sono state descritte come energiche, potenti, selvagge e colorate, ma che propongono anche una seria critica alla società.

In Distorsion, Constanza Macras parte dai movimenti di base dell’hip hop e li deforma per creare un nuovo immaginario espressivo nella coreografia contemporanea.
Insieme a otto danzatori della Hip Hop Academy di Amburgo, esplora le possibilità di ciò che può essere rappresentato fisicamente, rendendo i corpi danzanti il veicolo per una narrazione dal forte impatto visivo.

regia e coreografia Constanza Macras
assistente alla regia Frerk Hillmann-Rabe
direttore delle prove Elik Niv
direttore degli allenamenti Anna Németh
costumi Magdalena Emmerig
musicisti Kristina Lösche-Löwensen, Alassane Jensen, Benji Asare, Guido Höper, Marc Wichmann
di e con Felix Saalmann, Can Gülec, Franklyn Kakyire, Daniel Marques, Patrick Ndongo, Marco Groth, Jennifer Gifty-Lartey, Zoltan Lakatos, Viktor Rostas
direttore artistico Hip Hop Academy Axel Zielke
direttore di produzione Sander von Lingelsheim
direttore di produzione DorkyPark Katharina Wallisch
amministrazione DorkyPark  Aminata Oelßner
assistente di produzione DorkyPark  Josephine Reinisch 

produzione HipHop Academy Hamburg, Kampnagel
con il sostegno di Senate of the Free and Hanseatic City of Hamburg

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CLAUDIA CATARZI | Intorno al fatto di cadere

giovedì 25 giugno ore 22.15 | Teatro della Luna
CLAUDIA CATARZI
Intorno al fatto di cadere

“Da un’immagine che comincia a metà. Ancora rimango sul tema dell’addormentamento, sull’indagare istintivamente il momento di confine tra veglia e sonno, tra conscio e inconscio. C’è un luogo dove sto e altri dove presumo di volere andare. È un particolare modo di desiderare, quasi non mi appartiene il desiderio ma mi accade.
Ciò che è, è anche altro, ciò che è del pensiero e dell’immaginazione può sembrare realtà fatta di surreale concretezza, e ciò che è del corpo reale diventa sempre più perdita di controllo, di nitidezza delle forme.

Ciò che è del corpo è perdere al finale i confini del corpo stesso”.

di e con Claudia Catarzi
produzione Company Blu

con il sostegno di Fondazione Teatro Metastasio Stabile della Toscana, Graner/mercat de Les Flors, CSC/Casa della Danza di Bassano del Grappa, Armunia/Castiglioncello, Centro coreografico de la Gomera/Isole Canarie, STUDIO 44/ Constanza Macras | Dorkypark

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CLAUDIA CATARZI
Intorno al fatto di cadere

“Da un’immagine che comincia a metà. Ancora rimango sul tema dell’addormentamento, sull’indagare istintivamente il momento di confine tra veglia e sonno, tra conscio e inconscio. C’è un luogo dove sto e altri dove presumo di volere andare. È un particolare modo di desiderare, quasi non mi appartiene il desiderio ma mi accade.
Ciò che è, è anche altro, ciò che è del pensiero e dell’immaginazione può sembrare realtà fatta di surreale concretezza, e ciò che è del corpo reale diventa sempre più perdita di controllo, di nitidezza delle forme.

Ciò che è del corpo è perdere al finale i confini del corpo stesso”.

di e con Claudia Catarzi
produzione Company Blu

con il sostegno di Fondazione Teatro Metastasio Stabile della Toscana, Graner/mercat de Les Flors, CSC/Casa della Danza di Bassano del Grappa, Armunia/Castiglioncello, Centro coreografico de la Gomera/Isole Canarie, STUDIO 44/ Constanza Macras | Dorkypark

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CHIARA FRIGO | West end

venerdì 26 giugno ore 23.15 | Teatro della Luna
CHIARA FRIGO
West end PRIMA ASSOLUTA

La tenace relazione tra l’Occidente e il declino impone la scelta di uno sguardo. Il nostro non può essere drammatico tout court, perché ha le cadenze del tip tap. Attraverso il suo ritmo e la sua leggerezza questa performance vuole onorare le ceneri e la rinascita, percorrendo una traiettoria di citazioni, affrontando le inevitabili domande del perché ci sentiamo occidentali e  facendo i conti con quest’aria di sconfitta che spira dalle nostre parti.

Ci sono dei semi ai quali saremmo disposti a dare un seguito, e su quali possibilità di rinascita daremmo prova del nostro coraggio? Sì, se qualcuno ce lo chiedesse, proprio oggi che non sembriamo più equipaggiati per puntare alla pienezza e alla gioia…

di Chiara Frigo
con Amy Bell
drammaturgia Riccardo de Torrebruna
luci Moritz Zavan Stoeckle
suono Mauro Casappa 

coproduzione Act Your Age, Zebra Cultural Zoo, Carrozzerie N.O.T. Roma

con il sostegno di CSC Bassano, Nederlandse Dansdagen – Maastricht, Dance House Lemesos – Cyprus, D.ID Dance Identity -Austria, Inteatro Festival Polverigi, Teatro Fondamenta Nuove, Carrozzerie N.O.T – Roma

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BENJAMIN VERDONCK | One more thing

giovedì 25, venerdì 26, sabato 27 giugno ore 19 – 19.30 – 20 | Spazio Chiesa
BENJAMIN VERDONCK
One more thing PRIMA ITALIANA

Benjamin Verdonck, come per magia, trasforma una piccola valigia in un teatro in miniatura. Ispirato da una frase da “Il diavolo sulle colline” di Cesare Pavese, l’artista costruisce, attraverso le lettere che fa scorrere progressivamente, una fantasia grafica astratta sulla relatività delle cose.
Una scatola delle immagini di un metro quadrato, un teatro che si imprime sulla pelle.
Uno spettacolo in miniatura, mobile e musicale, per sedici spettatori alla volta.

di e con Benjamin Verdonck
produzione Toneelhuis, KVS
co-produzione Kunstenfestivaldesarts, Steirischer Herbst (AT), NXTSTP
con il sostegno di European Union’s Culture Programme  
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giovedì 25, venerdì 26, sabato 27 giugno ore 19 – 19.30 – 20 | Spazio Chiesa
BENJAMIN VERDONCK
One more thing PRIMA ITALIANA

Benjamin Verdonck, come per magia, trasforma una piccola valigia in un teatro in miniatura. Ispirato da una frase da “Il diavolo sulle colline” di Cesare Pavese, l’artista costruisce, attraverso le lettere che fa scorrere progressivamente, una fantasia grafica astratta sulla relatività delle cose.
Una scatola delle immagini di un metro quadrato, un teatro che si imprime sulla pelle.
Uno spettacolo in miniatura, mobile e musicale, per sedici spettatori alla volta.

di e con Benjamin Verdonck
produzione Toneelhuis, KVS
co-produzione Kunstenfestivaldesarts, Steirischer Herbst (AT), NXTSTP
con il sostegno di European Union’s Culture Programme  
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BABILONIA TEATRI | Inferno

giovedì 2 luglio ore 21 | Teatro Sperimentale 
BABILONIA TEATRI
Inferno ANTEPRIMA

Inferno racconta il mondo di persone con diverse disabilità, esaltando le loro competenze, ma soprattutto  facendo esplodere il loro bisogno di esserci, di gridare con rabbia e con calma, con ironia e con gioia la loro fame di vita, la loro imperturbabile determinazione nel raccontarsi.

“Inferno è teatro. Ma chi sta sul palco non sono attori. Non fingono. Sono se stessi.
Sono pezzi di mondo che non vengono rappresentati e fotografati, ma che salgono direttamente sul palco per mostrarsi, per rappresentarsi, per affermare che esistono.
Salgono sul palco per necessità di raccontarsi, di trovare un posto nel mondo attraverso quel racconto, per la nostra necessità di conoscerli e di creare un ponte tra mondi che nella nostra società vivono separati l’uno dall’altro. Autentico allora è il bisogno di dire perché coincide col bisogno di essere”.

di Babilonia Teatri
con Enrico Castellani
e con gli attori non-attori del Laboratorio-Scuola/Compagnia ZeroFavole Selika Caffarri, Marika Messori, Carlo Trolli, Marco Messina, Sara Fecondo, Daniele Balocchi, Maria Balzarelli, Paolo Terenziani.

con il contributo di Fondazione AltaMane Italia (AMI)

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giovedì 2 luglio ore 21 | Teatro Sperimentale 
BABILONIA TEATRI
Inferno ANTEPRIMA

Inferno racconta il mondo di persone con diverse disabilità, esaltando le loro competenze, ma soprattutto  facendo esplodere il loro bisogno di esserci, di gridare con rabbia e con calma, con ironia e con gioia la loro fame di vita, la loro imperturbabile determinazione nel raccontarsi.

“Inferno è teatro. Ma chi sta sul palco non sono attori. Non fingono. Sono se stessi.
Sono pezzi di mondo che non vengono rappresentati e fotografati, ma che salgono direttamente sul palco per mostrarsi, per rappresentarsi, per affermare che esistono.
Salgono sul palco per necessità di raccontarsi, di trovare un posto nel mondo attraverso quel racconto, per la nostra necessità di conoscerli e di creare un ponte tra mondi che nella nostra società vivono separati l’uno dall’altro. Autentico allora è il bisogno di dire perché coincide col bisogno di essere”.

di Babilonia Teatri
con Enrico Castellani
e con gli attori non-attori del Laboratorio-Scuola/Compagnia ZeroFavole Selika Caffarri, Marika Messori, Carlo Trolli, Marco Messina, Sara Fecondo, Daniele Balocchi, Maria Balzarelli, Paolo Terenziani.

con il contributo di Fondazione AltaMane Italia (AMI)

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ANTONIO MONTANILE | Dismisura

giovedì 25 giugno ore 23.30 | Teatro della Luna
ANTONIO MONTANILE
Dismisura ovvero j’ai pas d’autre choix

L’esagerazione come limite, un luogo fisico e mentale in cui si possa andare all’eccesso di un linguaggio che permetta poi di scendere nell’essenziale del gesto, del movimento e dell’azione.
L’iperbole della dismisura come un atteggiamento più fisico che mentale, in cui il gesto si esaspera e l’azione si reitera fino alla sua estrema estensione, per poter arrivare a una sorta di Big Ben in cui l’uomo, “denudato” del suo esagerato comportamento, riprenda possesso della semplicità della concretezza senza orpelli o aggiunte esterne.

idea, coreografia e performance Antonio Montanile
disegno luci Danila Blasi
regia del suono Flavia Massimo
scenografia Edoardo Gaudieri

produzione GRUPPO e-MOTION con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Abruzzo, della Provincia e del Comune dell’Aquila

con il sostegno di AIEP Ariella Vidach, Milano, Workspace, Brussels, CND Paris, C.L.A.P. Brescia,  INTEATRO Polverigi, Accademia di Belle Arti dell’Aquila

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giovedì 25 giugno ore 23.30 | Teatro della Luna
ANTONIO MONTANILE
Dismisura ovvero j’ai pas d’autre choix

L’esagerazione come limite, un luogo fisico e mentale in cui si possa andare all’eccesso di un linguaggio che permetta poi di scendere nell’essenziale del gesto, del movimento e dell’azione.
L’iperbole della dismisura come un atteggiamento più fisico che mentale, in cui il gesto si esaspera e l’azione si reitera fino alla sua estrema estensione, per poter arrivare a una sorta di Big Ben in cui l’uomo, “denudato” del suo esagerato comportamento, riprenda possesso della semplicità della concretezza senza orpelli o aggiunte esterne.

idea, coreografia e performance Antonio Montanile
disegno luci Danila Blasi
regia del suono Flavia Massimo
scenografia Edoardo Gaudieri

produzione GRUPPO e-MOTION con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Abruzzo, della Provincia e del Comune dell’Aquila

con il sostegno di AIEP Ariella Vidach, Milano, Workspace, Brussels, CND Paris, C.L.A.P. Brescia, INTEATRO Polverigi, Accademia di Belle Arti dell’Aquila

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