OPEN CALL INTEATRO FESTIVAL 2020

Inteatro Festival, nato a Polverigi nel 1977 e giunto nel 2020 alla sua 42esima edizione, è una manifestazione che da sempre mette al centro dell’attenzione la ricerca artistica, l’evoluzione dei linguaggi, il confronto con la dimensione internazionale e la riflessione sui temi della contemporaneità.

Accanto ad ospiti internazionali, l’edizione 2020 vuole presentare un focus italiano dedicato alle tematiche descritte, con proposte artistiche per spazi interni ed esterni nell’area di Polverigi, una località che, sin dalle prime edizioni del Festival, ha accolto le più diverse forme del teatro nelle proprie strade, piazze, edifici, ambienti rurali ed urbani.

Con il presente bando, Inteatro Festival apre un invito agli artisti che, sul territorio nazionale, abbiano già avviato un percorso di ricerca e riflessione sui contenuti, i linguaggi, i formati aderenti alle questioni proposte e che vogliano candidarsi per essere presentati nell’ambito della rassegna ed aprire, insieme, un confronto sul nostro presente.

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DANIELE GAGLIANONE tra cinema e teatro

 

CINQUE MINUTI DI GAZZARRA
biglietti on-line

ESCLUSIVA REGIONALE_fuori abbonamento

31 GENNAIO – 1 FEBBRAIO ore 20.00
2 FEBBRAIO ore 16.30_Sala Melpomene del Teatro delle Muse

drammaturgia, regia Evandro FornasierDaniele Gaglianone
interpreti Pietro CasellaFrancesco LattaruloClaudio Zanotto Contino
tecnico del suono Marco Jena Ielacqua
costumi Lina Fucà
MARCHE TEATRO in collaborazione con mancolicani, ilBuioFuori2018

In Cinque minuti di gazzarra tre attori sono in scena illuminati da una sola luce.
Ciò che devono fare li mette in crisi da subito, a partire dal ruolo che devono interpretare: non si tratta di dare vita a dei personaggi e basta. Uno di loro si sostituisce ad un leggio, un altro regge il microfono come un’asta umana perché di questi tempi “non è il lavoro che manca: è la voglia”. Il terzo arriva e mette subito in chiaro di non essere padrone del proprio destino in quanto interprete; anzi, ha un gran desiderio di andarsene e di tornarsene a casa. Ma non può, né lui né i suoi compagni, perché non c’è nessun altro posto dove andare: devono stare là, in un luogo dove
sono i personaggi a impossessarsi di loro. Inizia un viaggio dentro uno spazio mentale dove il passato e il presente convivono sullo stesso piano temporale, dove nonni, madri e padri da vecchi e da giovani si incontrano nel cuore dell’attore/personaggio, portatore in/consapevole dei cuori di chi lo ha preceduto. È una battaglia intorno ad una nascita negata, ad una rapina: “hanno preso un bambino ad una donna bambina”. Le storie prendono forma letteralmente nei corpi degli attori in continuo conflitto con i propri personaggi. Gli attori si oppongono, soccombono, si ribellano, a
tratti sembrano perdersi per poi ritrovarsi repentinamente in un continuo slittamento tra storie familiari che riemergono dal nulla apparente, da un vuoto pieno di segreti e cose non dette ma sempre vive, di silenzi, di racconti di un tempo lontano che bruciano qui e ora in una zona sospesa dove il tempo che passa non passa mai: “tanti anni fa, non piangere; non piangere, tanti anni fa.”
Ci sono storie che forse non possono essere raccontate perché troppo terribili. Alla fine gli attori si arrendono o lanciano una sorta di sfida a chi li sta guardando e ascoltando: continuate a raccontare voi, se ne siete capaci, prima che queste storie frammentate in una rapsodica rivolta tornino (di nuovo?) nell’oblio, “prima che vadano a finire nei ricordi di nessuno”.

DALLA FILMOGRAFIA DEL REGISTA DANIELE GAGLIANONE
tre proiezioni al cinemuse

28 GENNAIO_ore 21
PIETRO (2010)
regia Daniele Gaglianone
con Pietro Casello, Francesco Lattarulo, Fabrizio Nicastro, Carlotta Saletti, Diego Canteri, Giuseppe Mattia
film – 82’
Pietro vive nella periferia di Torino. Guadagna pochi soldi distribuendo volantini. La sua casa è il vecchio appartamento lasciato dai genitori dove abita con Francesco, il fratello tossicodipendente. L’unico modo che Pietro sembra avere per mantenere un contatto con Francesco è assecondare il ruolo di buffone affibbiatogli dalla banda degli amici del fratello. Qualcosa sembra cambiare nel momento in cui conosce una ragazza ma quando la presenta alla banda l’incontro prende una brutta piega. Sarà la miccia che innescherà la reazione di Pietro.

 

 

9 GENNAIO_ore 21
LA MIA CLASSE (2013)
regia Daniele Gaglianone
con Valerio Mastrandrea e attori non professionisti
film – 92’
Un attore impersona un maestro che dà lezioni a una classe di stranieri che mettono in scena se stessi. Sono extracomunitari che vogliono imparare l´italiano, per avere il permesso di soggiorno, per integrarsi, per vivere in Italia. Arrivano da diversi luoghi del mondo e ciascuno porta in classe il proprio mondo. Ma durante le riprese accade un fatto per cui la realtà prende il sopravvento. Il regista dà lo “stop”, ma l´intera troupe entra in campo: ora tutti diventano attori di un´unica vera storia, in un unico film di “vera finzione”.

30 GENNAIO_ore 21
DOVE BISOGNA STARE (2019)
regia Daniele Gaglianone
documentario – 97’
Un giorno Georgia ha trovato di fronte alla stazione di Como un accampamento di migranti. Ha pensato di fermarsi a dare una mano, poi ha pensato di spendere una settimana delle sue ferie per dare una mano un po’ più sostanziosa. E ancora è lì. Così Lorena, una psicoterapeuta in pensione a Pordenone, Elena, che lavora a Bussoleno e vive ad Oulx, fra i monti dell’alta Valsusa, e Jessica, studentessa a Cosenza. Sono persone molto diverse ma a tutte è successo quello che è successo a Georgia: si sono trovate di fronte una situazione di marginalità, di esclusione, di caos, e non si sono voltate dall’altra parte.

BIGLIETTI

INTERO € 5
RIDOTTO € 4

 

 

 


ANDREJ TARKOVSKIJ. IL CINEMA COME PREGHIERA

sabato 25 gennaio ore 18 al Cinemuse (Ridotto Teatro delle Muse)
proiezione in prima regionale
a cui segue incontro con il regista Andrej A. Tarkovskij ed il produttore

Andrej Tarkovskij. Il cinema come preghiera, mostrato in concorso all’ultimo Festival di Venezia, è un racconto attento ed emozionante del lavoro e della vita dell’artista, realizzato con materiali d’archivio, registrazioni audio inedite e nuove immagini.

Tarkovskij, i cui film sono considerati capolavori del cinema mondiale, ha lasciato otto pellicole e il desiderio sempre più crescente di comprendere la sua l’opera. Il film ne racconta la vita e i lavori, lasciando la parola al regista stesso che condivide i suoi ricordi, il suo sguardo sull’arte, le riflessioni sul destino dell’artista e sul senso dell’esistenza umana. Il film comprende rarissime registrazioni audio e registrazioni inedite di poesie di Arsenij Tarkovskij, padre del regista e considerato uno dei più grandi poeti russi del Novecento, che con la sua opera ha influenzato profondamente il cinema del figlio. Le immagini sono costituite da frammenti tratti dai film originali, materiali foto e video d’epoca e riprese effettuate sui luoghi della vita e dei set di Tarkovskij in Russia, in Svezia e in Italia, sua patria adottiva.

Ha detto il regista, Andrej A. Tarkovskij: «Sono stati molti e originali i tentativi di spiegare il fenomeno Tarkovskij nell’arte contemporanea. Ma cosa ne pensava Tarkovskij stesso? Da dove veniva la sua ispirazione? Cosa voleva comunicare alle persone che vedevano i suoi film? Questi sono stati gli obiettivi che mi sono posto realizzando il film, per portare gli spettatori alle origini del suo pensiero e per condividere l’emozione di incontrare di nuovo il grande artista, uomo e mentore che è stato mio padre».

Una coproduzione europea, con l’Istituto Intl Tarkovskij di Firenze/Mosca in associazione con la Revolver srl in Roma, dell’anconetano Paolo Maria Spina, e con la Russia rappresentata dal coproduttore Dimitri Klepatski e la Svezia del coproduttore Peter Krupenin. Con la collaborazione di RAI, MosFilm e SVT. Tra le varie locations in cui è stato girato, a sorpresa, anche un luogo caro ad anconetani e marchigiani.