Nell’ambito di “Residenze Marche Spettacolo”, progetto interregionale predisposto dal MiBACT, a cui la Regione Marche ha aderito individuando il Consorzio Marche Spettacolo quale soggetto attuatore e concentrandosi sullo sviluppo dei progetti di residenza curati da MARCHE TEATRO e AMAT, Villa Nappi ospita in residenza la compagnia ORTHOGRAPHE dal 14 al 24 novembre e dal 1 al 10 dicembre 2016 per la creazione del progetto artistico “Stanze_Studio per un racconto da camera”.
Durante la lettura di un testo che tratta di accadimenti prevalentemente interiori si compongono nella mente di un lettore immagini statiche di un ambiente familiare, si forma lentamente una cornice che contiene in un spazio definito l’immagine di qualcosa che sta al centro di questo spazio ma che non è riconoscibile. Una cornice e un paesaggio interno alla cornice ben distinguibili ed il soggetto al centro fuori fuoco, deturpato da una patina di nulla, da una crosta mancante, da una screpolatura indifferente al senso. Il lettore si accorge che le immagini mentali percepite durante la lettura si sedimentano più lentamente dello sviluppo degli eventi narrati. Il flusso delle immagini che si genera durante la lettura procede dalla sequenza di lettere codificate, ma le descrizioni dei personaggi e degli spazi per quanto dettagliate siano lasciano spazio all’aggiunta di un tassello mancante che la mente cerca di integrare ripescando dai ricordi individuali, da immagini che si sono formate da altre letture o da racconti di altri.
Orthographe (Alessandro Panzavolta – Angela Longo) nasce nel 2004 a Ravenna.
Il lavoro di ricerca sui dispositivi ottici applicati alle arti visive e teatrali porta alla realizzazione di Orthographe de la physionomie en mouvement (2005, Biennale di Venezia Sezione Teatro), Tentativi di volo (2007, What’s Next Spielart Festival, Monaco), Innerland (2014-15 Mykhorriza, Berlino / Dusseldorf) e il workshop per bambini, The golden key (2014, Artefact, Leuven), spettacoli visibili all’interno di una grande camera oscura che contiene un pubblico ridotto di spettatori e uno schermo da proiezione. La combinazione di fotografia, performance e cinema è al centro invece di lavori come Controllo remoto (2009, Rotterdamse Schouwburg, Rotterdam), ¡Thump flash! (2011, Santarcangelo Festival) e Ars Umbratica (2016, Ravenna Festival, Ravenna), in cui immagine e dispositivi ottici sono i personaggi principali.
Nel 2011-2012 Orthographe ha sviluppato il progetto Una settimana di bontà: la performance, strutturata intorno alla costruzione di un gioco da tavolo, viene giocata dal pubblico in diverse ambientazioni. Questo lavoro esplora le possibilità d’interazione diretta tra spettatori e messa in scena. Altre installazioni e performance investigano l’interazione tra arte, musica e scienza: Erinnerung (2007, Festival delle Colline Torinesi, Torino), Fuoco bianco su fuoco nero (2008 International Performance Prize, Trento), In Absentia (2014 BIT, Bergen), Paradoxes (2011-2016, Ravenna).
Dal 2011, il musicista Lorenzo Senni cura Paradoxes, un format di musica live & visual creata da Orthographe per il planetario di Ravenna. Negli ultimi due anni, il format è stato presentato anche nei planetari di Berlino (2014) e Milano (2015).