Roberta Racis e Leon Maric saranno in residenza a Villa Nappi con il progetto IN EVERY ENCOUNTER_ To become in a constantly becoming_ dal 18 settembre al 2 ottobre 2019.
La residenza viene realizzata nell’ambito del progetto triennale “Residenze”, sostenuto da Regione Marche e MIBAC ed è stata selezionata dall’artista Alessandro Sciarroni, mentor del progetto.
IN EVERY ENCOUNTER_ To become in a constantly becoming_ è un attraversamento, un flusso in cui movimento e suono, costantemente intrecciati e connessi sospingono lo spazio, i corpi ed i peniseri, non solo quelli di Leon ed il mio, ma anche quelli di Francesco ed Ermanno. Ciascuno di noi è parte generatrice di questo flusso ed è molecola che compone ed attraversa una corrente di energia che connette il dentro al fuori e viceversa.E’ in questa corrente che prende forma il nostro incontro, mosso da gesti, posture, danze e suoni che appaiono e si diradano come in una marea, oggetto di continui cambiamenti, spostamenti, adattamenti. Ogni incontro è un sistema complesso di forze, di equilibri, di aspirazioni di solitudine ed unisono, di perdita e ritrovamento. Il nostro non è da meno.
Coreografia e danza Roberta Racis Leon Maric
Musica ed esecuzione Francesco Diodati (Chitarra), Ermanno Baron (Batteria)
La collaborazione con Francesco Diodati ed Ermanno Baron è iniziata nel 2015 nell’ambito del progetto DAN+Z., nato da un’idea di Enrico Bettinello e in collaborazione con il Balletto di Roma e Novara Jazz. Borders , la nostra opera prima ha debuttato il 5 Maggio 2017 al Festival Fabbrica Europa di Firenze ed è stato successivamente performato nel Novembre 2017 al Festival Novara Jazz segnando l’inizio di una ricerca condotta da Ermanno, Francesco e me dove partitura musicale originale e scrittura coreografica sono in rapporto dialogico costante e interdipendente. Il nostro incontro artistico ed umano ha segnato profondamente le nostre pratiche e la mia ricerca ed aperto una serie di riflessioni non solo sull’incontro fra discipline diverse come possibilità di creazione artistica ma sull’incontro in generale. In principio ad incontrarsi sono stati linguaggi differenti, una danzatrice e la sua pratica somatica e due musicisti, inevitabilmente l’incontro è stato poi fra tre individui con i loro tratti comuni e differenze specifiche. Con IN EVERY ENCOUNTER _To become in a constantly becoming_ inauguriamo la collaborazione con il danzatore e performer Leon Maric e consolidiamo la nostra personale lettura dell’alleanza tra gesto danzato e gesto musicale nella costruzione di geografie anatomico/ sonore.
“L’incontro è una possibilità di ricercare la propria voce e di ricercare l’altro, la formazione di un racconto comune, uno scontro che nasce da questo tentativo di risoluzione, Una nuova forma prende corpo, il risultato dell’incontro crea una narrazione che prima non esisteva il “nuovo” e le sue conseguenze: il tempo, lo spazio ,il suono e il movimento. La percezione del tempo, la percezione dello spazio, la percezione del suono, la percezione del movimento, la percezione del corpo. Il tempo è una convenzione, ed il ritmo è suo figlio.
Il ritmo è una scansione che alterna al gesto l’immobilità.
Anche nella produzione del suono che genera il ritmo, l’emissione di una nota richiede movimento, il silenzio ne richiede l’assenza.
In questo abbiamo una similitudine tra il musicista ed il corpo danzante.
Il musicista “danza” per produrre il suono, il danzatore incarna il suono ed il significato che risiede al suo interno. Lo spazio è un luogo per il gesto ed è un luogo per il suono.
La scoperta dello “spazio del suono”, quindi il suo riverbero nell’ambiente, è una possibilità per il gesto del danzatore.”
Ermanno Baron