ANDREJ TARKOVSKIJ. IL CINEMA COME PREGHIERA

sabato 25 gennaio ore 18 al Cinemuse (Ridotto Teatro delle Muse)
proiezione in prima regionale
a cui segue incontro con il regista Andrej A. Tarkovskij ed il produttore

Andrej Tarkovskij. Il cinema come preghiera, mostrato in concorso all’ultimo Festival di Venezia, è un racconto attento ed emozionante del lavoro e della vita dell’artista, realizzato con materiali d’archivio, registrazioni audio inedite e nuove immagini.

Tarkovskij, i cui film sono considerati capolavori del cinema mondiale, ha lasciato otto pellicole e il desiderio sempre più crescente di comprendere la sua l’opera. Il film ne racconta la vita e i lavori, lasciando la parola al regista stesso che condivide i suoi ricordi, il suo sguardo sull’arte, le riflessioni sul destino dell’artista e sul senso dell’esistenza umana. Il film comprende rarissime registrazioni audio e registrazioni inedite di poesie di Arsenij Tarkovskij, padre del regista e considerato uno dei più grandi poeti russi del Novecento, che con la sua opera ha influenzato profondamente il cinema del figlio. Le immagini sono costituite da frammenti tratti dai film originali, materiali foto e video d’epoca e riprese effettuate sui luoghi della vita e dei set di Tarkovskij in Russia, in Svezia e in Italia, sua patria adottiva.

Ha detto il regista, Andrej A. Tarkovskij: «Sono stati molti e originali i tentativi di spiegare il fenomeno Tarkovskij nell’arte contemporanea. Ma cosa ne pensava Tarkovskij stesso? Da dove veniva la sua ispirazione? Cosa voleva comunicare alle persone che vedevano i suoi film? Questi sono stati gli obiettivi che mi sono posto realizzando il film, per portare gli spettatori alle origini del suo pensiero e per condividere l’emozione di incontrare di nuovo il grande artista, uomo e mentore che è stato mio padre».

Una coproduzione europea, con l’Istituto Intl Tarkovskij di Firenze/Mosca in associazione con la Revolver srl in Roma, dell’anconetano Paolo Maria Spina, e con la Russia rappresentata dal coproduttore Dimitri Klepatski e la Svezia del coproduttore Peter Krupenin. Con la collaborazione di RAI, MosFilm e SVT. Tra le varie locations in cui è stato girato, a sorpresa, anche un luogo caro ad anconetani e marchigiani.