Dal 28 marzo al 4 aprile Villa Nappi ospiterà in residenza la compagnia Sanpapié per sviluppare la nuova creazione artistica Quiver.

La residenza si inserisce all’interno del Progetto Residenze 2025 di Inteatro nell’ambito del Centro di Residenze R.A.M.

 

Quiver è il movimento che pulsa sottopelle senza spiegazioni né obiettivi, un moto che non chiede ragioni alla propria inquietudine, che scivola tra le linee dei confini immaginari divorandone i dettami. È il tremore del serpente prima del cambio di pelle, la danza del fuoco che consuma la materia per trasformarla, il battito primordiale che smantella strutture ossee e architettoniche per rivelarne la fragilità e l’impermanenza. Quiver non racconta, non spiega, non obbedisce. È un’agitazione che attraversa i corpi, un sussurro che si fa canto, una scintilla che si insinua nelle articolazioni e mescola le ossa in un rituale che esiste solo nel momento stesso in cui si compie.

Non c’è narrazione, solo focolai che si accendono nello spazio, tra danzatori, spettatori e ambiente. Non c’è tempo per nominare ciò che accade, solo la vibrazione di una presenza simultanea, un girotondo che accelera fino a diventare un volto indistinto, un flusso in cui ogni gesto è impatto, confronto, rivolta. Il confine tra festa e protesta si dissolve, la danza si fa carnevale primitivo, manifestazione surreale che viaggia senza meta, attraversando il Mediterraneo tra Turchia e Italia, raccogliendo differenze e risonanze, tracciando una rotta sulle onde della tradizione filosofica, letteraria e artistica che ci lega da millenni.

Quiver è un punto di fusione, un terreno comune tra danze tradizionali mediterranee, principi della danza contemporanea, azione e parola. Un’indagine sulle somiglianze, sulle tensioni, sugli incontri tra linguaggi del corpo che nascono dal basso e quelli costruiti dall’alto. Il corpo diventa un manifesto vivo di scambio e integrazione, un’incarnazione della memoria collettiva che si scrive nel presente dell’azione. Il pubblico non è spettatore ma interlocutore attivo, parte di un dispositivo scenico permeabile, capace di riassorbire e trasformare ogni incontro in nuova materia coreografica.

Quiver non è solo una ricerca di contenuto ma una sfida alla forma stessa del fare spettacolo. La sua struttura si sviluppa su un doppio binario, adattandosi sia agli spazi teatrali che al site-specific, costruendo drammaturgie che dialogano con paesaggi, architetture, comunità e ambienti urbani differenti. La sua sfida più grande è quella di essere radicalmente ecologico, non solo in termini di sostenibilità, ma come principio di adattabilità e interazione con i contesti che attraversa. Ogni replica è una co-creazione, ogni spazio una possibilità di riscrittura, ogni incontro una provocazione artistica che espande la coreografia oltre la scena.

Quiver è il fremito che precede l’azione, il battito che scatena la danza, la fiamma che incendia il corpo e lo dissolve nel movimento.

È il gesto che non cerca spiegazioni ma si impone nella sua stessa esistenza. È il rito, il fuoco, la lotta e il gioco. È il corpo che si fa linguaggio senza chiedere permesso.

Produzione Sanpapié
Regia e coreografia Lara Guidetti
Interpreti Fabrizio Calanna, Gioele Cosentino, Erika Di Mauro, Michele Hu, Giulia Pironi
Drammaturgia Saverio Bari
Elaborazioni musicali Marcello Gori
In collaborazione con Istanbul International Improvisation Dance Festival e Akbank Sanat Istanbul
Con il sostegno di MiC – Ministero della Cultura