Gustavo Frigerio: I HAVE NOTHING TO SAY AND I AM SAYING IT
Dal 2 al 10 maggio il regista e coreografo Gustavo Frigerio insieme agli artisti Gleni Çaçi, Paola Daniele ed Elena Kofinà saranno in residenza creativa a Villa Nappi per lavorare al progetto “I have nothing to say, but I’m saying it”.
Nel centenario della nascita di John Cage e nel ventennale della sua morte, nasce un lavoro che, ispirandosi alla pratica del caso nelle scelte compositive del Maestro, si interroga sull’importanza di questa variabile nella vita e nella creazione artistica. L’equilibrio instabile tra la prevedibilità dell’evoluzione nei casi della vita e la potenza deflagrante dell’incidente che può mandarla letteralmente in frantumi esercita un fascino irresistibile per un lavoro sul movimento del corpo nello spazio.
La costruzione di meticolose coreografie fatte di tragitti e mappe che disegnano e separano lo spazio è costantemente minacciata dal vortice del caos e dall’imponderabilità della fortuna.
Di fronte a questa precarietà si possono mettere in atto strategie difensive volte ad esorcizzare il potere del caso, rivendicando il proprio controllo su ogni elemento; oppure ci si può abbandonare al flusso continuo degli eventi cercando di uscire dalla logica di “positivo e negativo”, del “mi piace o non mi piace” come avrebbe detto John Cage.
Con “I have nothing to say, but I’m saying it” si sceglie di praticare questa seconda ipotesi.
Dopo una prima fase di costruzione di brevi materiali fatti di movimenti nello spazio, figure e paesaggi, interventi sonori e vocali, micro tessere drammaturgiche, traiettorie diaspore geografie atlanti arcipelaghi, incontri nello spazio scenico, incroci di percorsi e abbandoni, tradimenti, prese di posizioni, entrate e uscite di scena, mappe interiori e mappe esteriori, il lavoro sui affida al caso per la ricomposizione del mosaico finale, utilizzando pratiche antiche come l’I Ching o il lancio di dadi o altre più contemporanee come gli algoritmi dei computer.
I HAVE NOTHING TO SAY AND I AM SAYING IT
Un progetto di e con Gleni Caci, Paola Daniele, Gustavo Frigerio e Elena Kofina
Diretto da Gustavo Frigerio
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From the 2nd to the 10th of May Gustavo Frigeri (director and choreographer) is guest of the residences in Villa Nappi to work at the project “I have nothing to say, but I’m saying it” together with Glen Çaçi, Paola Daniele ed Elena Kofinà.
The work is in honour of John Cage, also inspired by this master of music and the way he made his compositive choices. It is about the body movements in the space focusing on how the shifting equilibrium between predictability and unpredictability can destroy all the choices that someone made.
The chaos and the shifting of luck is always threatening the making up of finicking choreographies made of maps and routes which aim to divide the space.
In front of this precariousness you can protect yourself, controlling all the elements, so also the case; or, as John Cage would suggest, you can leave the continuos flux of events, detaching yourself from the “negative or positive”/” like, I dislike” logics.
“I have nothing to say but I’m saying it” put in practice the latter hypothesis.
The first phase is about the making of movements in the space, figures and landscapes, vocal and sound interventions, meetings in the stage space, crossing of roads and abandons, betrayals, stand taking, entering and going off the scene, inner maps and external maps… At last the work is depending on the chance to rebuilt the final mosaic, from the using of ancient practices as the I Ching or the dice roll, to modern ones as computer algorithms.
I HAVE NOTHING TO SAY AND I AM SAYING IT
Project by and with Glen çaçi, Paola Daniele, Gustavo Frigerio e Elena Kofina
Directed by Gustavo Frigerio
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