EURIPIDES LASKARIDIS & OSMOSIS PERFORMING ARTS CO-TITANS | INTEATRO 40

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21 giugno 2018
Teatro della Luna, Polverigi

EURIPIDES LASKARIDIS & OSMOSIS PERFORMING ARTS CO – Titans (Atene)

Euripide Laskaridis (regista, performer) affronta i temi del ridicolo e della trasformazione. Ha studiato recitazione nella principale scuola di recitazione di Atene Karolos Koun e regia (MFA) nel Brooklyn College di New York con una borsa di studio della Fondazione Onassis. Recita dal 1995, lavorando con registi come Dimitris Papaioannou e Robert Wilson. Ha iniziato a dirigere i propri lavori nel 2000, sia in scena che in altri cortometraggi pluripremiati. Nel 2009, ha fondato la OSMOSIS Performing Arts Co e ha presentato opere in vari teatri greci. Il primo lavoro solista della compagnia, RELIC, è arrivato alla lista Aerowaves 2015 e l’anno è stato aperto a Barcellona. Da allora è apparso in venti festival internazionali nel Regno Unito, in Francia, Austria, Italia, Finlandia, Irlanda, Israele, Slovenia, Svizzera ed è ancora in tournée. Il nuovo lavoro di Euripide TITANS è una coproduzione internazionale tra Grecia, Francia, Canada, Olanda e Portogallo. È stato presentato per la prima volta nel 2017 e prima di apparire al Théâtre de la Ville – Les Abbesses a novembre-dicembre 2017 è stato presentato a: Festival delle Colline Torinesi, Grec Festival de Barcelona e Julidans Amsterdam. Nel 2018 sarà presentato in vari festival internazionali. Nel 2016 a Euripide è stata assegnata una delle borse inaugurali Pina Bausch per trascorrere alcuni mesi insieme al regista e coreografo Lemi Ponifasio in Nuova Zelanda, Cile e Europa. Ad agosto 2017 Euripides è stato inserito nell’elenco Hoffnungsträger (Promissing Talent) della rivista tedesca «tanz» ed è stato anche onorato di diventare artista associato della principale organizzazione di residenza del Portogallo, O Espaço Do Tempo – Associação Cultural.

TITANS
Eccentrica, iconoclasta ed esistenziale, questa favola mitologica mescola liberamente generi diversi ed apre le porte a un universo alternativo.
TITANS rivela un mondo alieno, con divinità che abitano un regno metafisico in un tempo precedente la ragione. In un vuoto indefinito, un essere cosmico di sesso imprecisato si dondola lentamente su un’altalena. Fronte ampia, una scatoletta nera in una mano, ha la pancia misteriosamente rigonfia. L’ispirazione per TITANS

BENJAMIN VERDONCK & TONEELHUIS – SONG FOR GIGI | INTEATRO 40

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21 giugno 2018
Cinema Italia, Polverigi

BENJAMIN VERDONCK & TONEELHUIS (Anversa) – SONG FOR GIGI 

Pochi artisti possiedono la versatilità e l’imprevedibilità di Benjamin Verdonck.
Verdonck ha lavorato come regista, attore, danzatore, coreografo, artista visivo e scrittore, le sue creazioni sono state rappresentate nei teatri ma anche nelle gallerie d’arte, negli spazi urbani e negli ambienti naturali.
Il suo lavoro, essenziale, scarnificato, privo di orpelli decorativi, ha una grande forza poetica e immaginativa, utilizzando mezzi minimali, Benjamin Verdonck libera la massima potenza del teatro.
Il suo è un lavoro “politico” in senso puro perché tocca i temi essenziali della nostra vita sociale senza ricorrere ai vistosi proclami ma intervenendo artisticamente in modo libero, enigmatico, fuori da ogni convenzione, con la sola forza delle immagini, dei gesti e delle parole che riescono sempre a toccarci profondamente e intimamente. 

Song for Gigi, il nuovo lavoro di Verdonck, segue questa direzione; in questa elegia visiva, l’artista interpreta il ruolo di uno sceneggiatore che lavora sulla trasformazione delle immagini e finisce per perdersi in esse.
In scena ci sono scatole magiche, stelle, musica, una casa, ombre, immagini in movimento, porte che si aprono e si chiudono di continuo, a fare da sottofondo, una canzone per bambini che viene suonata dal vivo dai musicisti Bram Devens (Ignatz/en de stervende honden) e Tomas De Smet (Think of One, Zita Swoon, King Dalton).

di e con Benjamin Verdonck
Musiche Bram Devens, Tomas De Smet
Drammaturgia Marnix Rummens, Sven Roofthooft
Set Aidan Radier, Benjamin Verdonck
Costumi Filip Eyckmans
Light Design Lucas Van Haesbroeck
Produzione TONEELHUIS
Con il supporto di Casa Kafka Pictures – Casa Kafka Pictures Tax Shelter Empowered by Belfius

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21st June 2018

Cinema Italia, Polverigi

BENJAMIN VERDONCK & TONEELHUIS (Antwerp) – SONG FOR GIGI 

Benjamin Verdonck is an actor, author, visual artist and theatre maker. He performs both on conventional theatre stages and in the public space.

After graduating from the Royal Conservatoire of Antwerp with a degree in acting, Benjamin Verdonck begins developing a very personal body of work that brings together different forms of performing arts.Theatre of text, dance, musical theatre, theatre of objects, performances in theatre venues or outside, artistic installations, etc.

This in turns allows his outlook on the world to be at once gentle and forceful, often critical but always deeply human.

He goes from stage to stage, from the smallest spaces to the largest, presenting shows in which politics play a large part, but always preferring questions to indoctrination. His “weapons:” poetry and humour. 

Song for Gigi, is his newest work in this genre. Benjamin Verdonck is the sceneshifter who sets the images in motion, only to become lost within them.

A bunch of magic boxes, stars, music, a house, shadows, doors that open and close again; a children’s song, accompanied live on stage by two musicians Bram Devens (Ignatz/en de stervende honden) and Tomas De Smet (Think of One, Zita Swoon, King Dalton).

by and with Benjamin Verdonck

Music Bram Devens, Tomas De Smet

Dramaturgy Marnix Rummens, Sven Roofthooft

Set Aidan Radier, Benjamin Verdonck

Costums Filip Eyckmans

Light Design Lucas Van Haesbroeck

Production TONEELHUIS

With the support of Casa Kafka Pictures – Casa Kafka Pictures Tax Shelter Empowered by Belfius

GARY STEVENS – UNO DI NOI | INTEATRO 40

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21, 22, 23 e 24 giugno 2018
Teatro del Parco, Polverigi

GARY STEVENS (Londra) – UNO DI NOI

Gary Stevens, performer, regista e artista video con un background nelle arti visive, è uno degli artisti più poliedrici e originali della scena contemporanea britannica.
E’ stato sceneggiatore e consulente artistico dei Teletubbies, fenomeno televisivo diffuso a livello mondiale a partire dal 1998.
I suoi lavori, dai soli agli spettacoli di gruppo, dalle video installazioni alle performance, sono accumunati dal rigore e dalla forte attenzione ai principi concettuali che guidano e sovvertono il corpo e i gesti del performer, risultando allo stesso tempo immediati e straordinariamente divertenti.

Uno di noi è una performance intensa e divertente dove uomini e donne non interpretano una parte ma creano lo spettacolo mentre sono in scena, catturano lo spettatore attraverso curiosi gesti, in una sorta di strano microcosmo in movimento che adempie a regole tutte sue, di cui solo progressivamente ne comprendiamo la logica.
Gli artisti si sostituiscono l’uno con l’altro nel tentativo di costruire un’identità comune, una comunità dai codici nuovi che ha il compito di intrattenerci ma, mentre studiamo le sue regole, in realtà stiamo studiando noi stessi e i nostri comportamenti.
Lo spaesamento diventa improvvisamente comico e contagioso.

di Gary Stevens
Produzione Artsadmin con il sostegno di Marche Teatro / Inteatro Festival
Progetto selezionato nell’ambito del bando Marche Teatro / Inteatro Festival Call

Dal 1984 ad oggi Gary Stevens ha collaborato con attori, danzatori, artisti provenienti da discipline di diversa estrazione (arti visive, musica, video, ecc). Il suo lavoro è stato presentato in gallerie d’arte, teatri, festival in tutto il mondo.
Attualmente insegna presso la Slade School of Fine Art e l’UCL di Londra.

“Gary Stevens, uno degli artisti più originali della Gran Bretagna…” Art Monthly

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21, 22, 23 and 24 June 2018

Teatro del Parco, Polverigi

GARY STEVENS (London) – UNO DI NOI (One of us)

Gary Stevens is an artist who creates performances and video installations, working with a wide range of visual artists and performers from diverse backgrounds. His solo & ensemble works have been presented internationally in gallery, theatre, festival and public spaces.

One of the most original artist on the British scene, he was also play writer and artistic consultant for Teletubbies, a “television case” since 1998.

He actually teaches at Slade School of Fine Art and at UCL in London.

In Uno di noi (One of us), the performers emerge from the audience, coaxing one another onto the stage. They do everything together but are asked to isolate one performer to stand alone.

They are strange actors who want to play the same parts at the same time, together. The group will ostracise any individual who behaves differently. They attempt to control and police each other, but they are also compelled to copy one another. Performers begin to replace each other as they construct a common identity. This interchange gradually fleshes out a life story that emerges from a combination of the performers’ actual memories. The group assimilates each personal story as they

listen and repeat it back as their own. Any elaboration is accepted within the group until one performer is challenged on a detail and excluded. The performance is playful, yet there is poignancy in a story that is

cut short by a hand on the shoulder.

creation Gary Stevens

production Artsadmin supported by Marche Teatro / Inteatro Festival

project selected within Marche Teatro / Inteatro Festival Call

GIORGIA NARDIN-MINOR PLACE | INTEATRO 40

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22 giugno 2018
Cinema Italia, Polverigi

GIORGIA NARDIN – MINOR PLACE

Il nome di Giorgia Nardin non è nuovo alle scene italiane contemporanee: coreografa veneta di talento, ha partecipato a diversi progetti europei, si è fatta notare a numerosi premi italiani, e con i suoi lavori è stata selezionata anche dai network della NID Platform e da Aerowaves. 
Giorgia Nardin si definisce “una meticcia queer femme Italo-Armena che pratica nei campi della danza e delle arti performative”. Con un background in studi classici e un BA in Arti Performative presso la Northern School of Contemporary Dance di Leeds (UK), crea spettacoli solisti o di gruppo per spazi teatrali, gallerie e musei.
Il lavoro della Nardin parte dall’esigenza personale e politica di porre al centro il corpo queer/femme. La ricerca dell’artista si costituisce di una costellazione di pratiche atte ad esperire il piacere come propedeutica al potere, proponendo di identificare la sensazione del piacere come un atto di resistenza.

In Minor Place, nuovo lavoro della Nardin, il pubblico è invitato a sedere sulla scena, a partecipare ad un “raduno temporaneo” in uno spazio sicuro dove si prende parte ad una pratica all’empatia. Un lavoro collettivo e un invito ad agire che segue poche e semplici regole con il fine di ristabilire un rapporto con l’altro e con se stessi.
Figlio della lettura di Calibano e la Strega – le donne, il corpo e l’accumulazione originaria di Silvia Federici, Minor Place vive dell’urgenza di rivendicare un senso di responsabilità tradotto fisicamente, di rimettere in discussione il punto di vista sui codici di fruizione del corpo. Per fare questo, Giorgia Nardin propone di agire assieme, di godere collettivamente di “un’anatomia poetica”.

idea e danza Giorgia Nardin
suono
Francesca De Isabella
disegno luci
Giulia Pastore
drammaturgia
Merel Heering
guida al movimento
Marta Ciappina
costume
Lucia Gallone in collaborazione con INDIVIDUALS
produzione
Irene Bedin
foto e video
Alice Brazzit
ricerca
Irene Bedin, Marta Ciappina, Francesca De Isabella, Frida Giulia Franceschini, Lucia Gallone, Merel Heering Giorgia Nardin, Giulia Tosi
grazie
Dansmariekes KV De Waggelerre`s Gravenvoeren, Comunicattive, Simone Congalesi, Peggy Olislaegers, Giulia Buvoli, Silvia Albanese, Federica Giuliano
prodotto da:
Associazione Culturale VAN, Pivot Dance (CSC – Bassano del Grappa, Nederlandse Dansdagen – Maastricht, The Place – London), Gender Bender Bologna
sostenuto da:
AtelierSi Bologna, Centrale Fies Dro, Ariella Vidach Aiep – progetto di residenze NAOcrea Milano
Progetto selezionato nell’ambito del bando Marche Teatro / Inteatro Festival Call

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22 June 2018

Cinema Italia, Polverigi

GIORGIA NARDIN – MINOR PLACE

Giorgia Nardin is an independent choreographer and performer. With a background in classical studies, ballet and a BA in Contemporary Dance from the Northern School of Contemporary Dance, she creates solo and group performances for theaters, galleries and museum spaces.

Giorgia Nardin is the first italian artist to be awarded the eight month residency at K3 – Zentrum fur Choreographie Hamburg (Kampnagel); she has also participated in numerous European projects, some of which are: Aerowaves Network, Choreoroam Europe, Performing Gender, B Project (that gave her the opportunity to perform in London’s National Gallery) and Pivot Dance.

Alongside her choreographic work, she is an associate lecturer in contemporary dance at Balletto di Roma, where she periodically gives training in release technique and choreographic composition.

In Minor Place, the audience is invited to seat on stage, taking part in a “temporary assembly”, a safe place to practice empathy. A collective work and a invitation to take action, with simple rules: a way to reconnect with the others and with ourselves.

Inspired by the book Calibano e la Strega (Calibano and the Witch) by Silvia Federici, Minor Place represents, through the movements, the urgency of taking responsibility and questioning the fruition of our bodies. In order to do so, Giorgia Nardin proposes a collective action of “poetic anatomy”.

creation and dance Giorgia Nardin

sound Francesca De Isabella

light design Giulia Pastore

dramaturgy Merel Heering

movement Marta Ciappina

costumes Lucia Gallone in collaboration with INDIVIDUALS

production Irene Bedin

photo and videos Alice Brazzit

research Irene Bedin, Marta Ciappina, Francesca De Isabella, Frida Giulia Franceschini, Lucia Gallone, Merel Heering Giorgia Nardin, Giulia Tosi

thanks to Dansmariekes KV De Waggelerre`s Gravenvoeren, Comunicattive, Simone Congalesi, Peggy Olislaegers, Giulia Buvoli, Silvia Albanese, Federica Giuliano

produced by Associazione Culturale VAN, Pivot Dance (CSC – Bassano del Grappa, Nederlandse Dansdagen – Maastricht, The Place – London), Gender Bender Bologna

supported by AtelierSi Bologna, Centrale Fies Dro, Ariella Vidach Aiep – progetto di residenze NAOcrea Milano

project selected within Marche Teatro / Inteatro Festival Call

FRANCESCO MARILUNGO – LOVE SOUVENIR | INTEATRO 40

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22 giugno 2018
Cinema Italia, Polverigi

FRANCESCO MARILUNGO – LOVE SOUVENIR

Attento al rigore compositivo di matrice RTC (Real Time Composition), Francesco Marilungo  focalizza il suo interesse sulla creazione di atmosfere, frutto della giustapposizione di immagini strutturate su più livelli di rappresentazione. Nei suoi lavori ricorre al corpo come portatore di significati iconografici per indagare le figure archetipiche della nostra cultura.

Love Souvenir, performance per un danzatore e sette corvi tassidermizzati prende spunto dal mito di Maria Maddalena, la santa dai mille volti, per interrogarsi sulla “transizione di genere”.
Il “corpo” della Maddalena, pur mutando nel tempo, si è fatto quasi reliquia, souvenir e viene giustapposto alla pratica della tassidermia. Li accomuna il tentativo di sfida del processo di annichilimento legato alla morte per tendere all’infinito. Il corpo che si fa reliquia e quello che viene impagliato, divengono mezzo di contatto con un mondo sovrannaturale.

di e con Francesco Marilungo
assistente alla regia e voce
 Francesco Napoli
disegno luci 
Gianni Staropoli
coproduzione 
Teatro delle Moire/Danae Festival, Gender Bender Festival, Capotrave/Kilowatt Festival
con il sostegno di 
Villa Nappi/Marche Teatro nell’ambito del progetto Residenze, Centrale Fies/Ambienti per la produzione di performing arts
con il contributo di 
Next 2017 Regione Lombardia

Francesco Marilungo, dopo gli studi in Ingegneria Termo-meccanica e un periodo di ricerca al Von Karman Institute di Bruxelles, frequenta l’Atelier di Teatrodanza presso la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Dal 2010 viene a contatto con danzatori e coreografi di fama internazionale – Lisa Kraus ed Elena Demyanenko, Cristina Morganti, Julie Anne Stanzak, Juliana Neves e Quan Bui Ngoc, Cristina Rizzo, Masaki Iwana, Gabriela Carrizo e Yasmine Hugonnet. Prosegue la sua formazione come performer seguendo il percorso IFA – Inteatro Festival Academy, nel 2014 segue la Choreografc Research Week al festival B-motion di Bassano del Grappa.
Dal 2012 inizia una collaborazione con la Compagnia di Danza Enzo Cosimi ed è interprete in due suoi spettacoli: Calore Welcome to My World.
Partecipa con il suo primo assolo Emily al Concorso Internazionale di Danza Out d’autore Salicedoro (primo premio e Premio Armunia) e nel 2014 viene selezionato dalla rete Anticorpi XL con Siegfried. Paradise viene presentato in anteprima al Danae Festival 2015 e selezionato dalla rete Anticorpi XL nel 2016. New Horizon, progetto sostenuto dalla rete europea Open Latitudes, debutta in prima assoluta al Danae Festival 2016.

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22 June 2018

Cinema Italia, Polverigi

FRANCESCO MARILUNGO – LOVE SOUVENIR

Driven by the precision of RTC (Real Time Composition), Francesco Marilungo focus its research on creating atmospheres. He uses the body to investigate the archetypes of our culture. He has worked with Lisa Kraus ed Elena Demyanenko (Trisha Brown Dance Company), Cristina Morganti, Julie Anne Stanzak, Juliana Neves and Quan Bui Ngoc (Les Ballets C de la B), Cristina Rizzo, Masaki Iwana, Gabriela Carrizo (Peeping Tom), Yasmine Hugonnet and collaborates with the Italian Enzo Cosimi and Mara Cassiani.

Love Souvenir is a performance for one dancer and seven embalmed ravens. The piece is inspired by the myth of Maria Maddalena, the saint with many faced, to investigate the transition of genre.

The “body” of Maddalena, transformed and changed through the times, becomes relic, souvenir, in opposition to taxidermy. Apparently distant, they both have a tendency to the infinity, fighting against the death. The relic body and the embalmed body connect us to the supernatural.

by and with Francesco Marilungo

assistant to direction and voice Francesco Napoli

light design Gianni Staropoli

coproduction Teatro delle Moire/Danae Festival, Gender Bender Festival, Capotrave/Kilowatt Festival

supported by Villa Nappi/Marche Teatro within National Residency Project, Centrale Fies/Ambienti per la produzione di performing arts

founded by Next 2017 Regione Lombardia

GRETA FRANCOLINI – RITORNELLO | INTEATRO 40

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21 e 22 giugno 2018
Sala Sommier, Polverigi

GRETA FRANCOLINI – RITORNELLO

L’artista toscana Greta Francolini, emersa tra i migliori allievi di ISA – Inteatro Summer Academy, storico programma di perfezionamento professionale a carattere residenziale, torna a Polverigi per presentare il suo ultimo progetto, Ritornello, con il quale è stata selezionata anche a DNAppunti coreografici 2017. 

Partendo dal lavoro di Basinski, The Disintegration Loops, che è strutturato sulla replica di un campione sonoro, la coreografa lavora sul concetto di “ripetizione”, di riproduzione di uno stato d’animo fino a portarlo all’esasperazione.
Da qui l’idea di Ritornello, rintracciabile sia nella parte sonora che danzata, attraverso una scrittura coreografica in loop dove la musica non fa da semplice sottofondo ma diventa contenitore, si fa confine delimitatore di un sentimento, di un’emotività, un luogo emozionale da cui scaturisce naturalmente il movimento.

di e con Greta Francolini / Cab 008
con il sostegno del Ministero dei Beni, Attività Culturali e Turismo, della Regione Toscana, di CapoTrave / Kilowatt e Marche Teatro / Villa Nappi Residenze
Progetto finalista per DNAppunti coreografici 2017

Greta Francolini è una performer e coreografa attiva da tre anni sulla scena contemporanea.
Si interessa alla moda come ambito di ricerca e innovazione e come uso del corpo a scopo dimostrativo ed esibizionistico.
Nel 2016 è con Annamaria Ajmone alla Biennale College di Venezia; nel 2017 è finalista a DNAppunti coreografici (Romaeuropa Festival) con il suo lavoro Ritornello. Nello stesso anno è stata selezionata per Half a House, parte del progetto europeo “N.O.W. New Open Working Process for the performing arts” presentato nell’ambito di Fabbrica Europa Festival.
Sempre nel 2017 ha partecipato al Programma “ISA Inteatro Summer Academy” a Polverigi.
Segue da due anni i percorsi di formazione all’interno del Festival “La Democrazia del corpo” di Virgilio Sieni, frequenta inoltre le lezioni di Cristina Rizzo.

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21 and 22 June 2018

Sala Sommier, Polverigi

GRETA FRANCOLINI – RITORNELLO (Refrain)

Greta Francolini is one of the artist of the historical programme ISA – Inteatro Summer Academy, focused on artistic training and creative residency. Her work Ritornello, was also selected for the Italian network DNAppunti coreografici 2017. 

Greta Francolini is interested in fashion as a field of research and innovation and as a use of the body for exhibition and demonstration purposes.

She was with Annamaria Ajmone at the “Biennale College” of Venice and selected for the European project “NOW New Open Working Process for the Performing Arts” and the Italian Network Anticorpi XL. Greta Francolini attended training with both Virgilio Sieni and Cristina Rizzo.

Ritornello (Refrain) is based on the first track of “The Disintegration Loops”, opus by the composer William Basinski, wich becomes the backbones of the coreography.

After recording a few loops on magnetic tape, Basinski tried to convert everything into digital format. Listening to them, he realised that the tapes were demaged by time: the result was a weird effect on the sound, like the track was disintegrating. Hence the title “The Disintegration Loops”.

The track is basically a champion sound repeated ad infinitum. That’s why the piece worked on repetition as a state of mind pushed beyond the limits: a refrain. Refrain is something that recur, like a déjà-vu: music comes across as a faith, and the body is completely dedicated to it. Music is not a sound or a background, but always a container, a bordering line of a feeling, of an emotion, an emotional place from which the movement naturally flows.

The real superficiality of this dance, which would be disconcerning on its own, is justified by other authoritative means wich actually highlights its ephemeral essence.

di e con Greta Francolini / Cab 008

con il sostegno del Ministero dei Beni, Attività Culturali e Turismo, della Regione Toscana, di CapoTrave / Kilowatt e Marche Teatro / Villa Nappi Residenze

Progetto finalista per DNAppunti coreografici 2017

COLLETTIVO CINETICO – 縛りSHIBARI | INTEATRO 40

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22 giugno 2018
Chiesa del SS. Sacramento

COLLETTIVO CINETICO – 縛りSHIBARI_Site specific di Benvenuto Umano

Shibari è un rito contemporaneo, una catarsi per luoghi cristallizzati, un dialogo, una ferita aperta tra antico e moderno che si interroga su come il corpo si traduca nell’offrir- si all’immagine e diventare simbolo. Shibari incrocia i misteri dei quadri di Schifano con riferimenti che provengono dalla medicina cinese. La sintesi definitiva del lungo percor- so di site-specific che ha accompagnato la creazione di Benvenuto Umano prende corpo in un lavoro per spazi non teatrali. Una contaminazione di generi e simboli per la creazio- ne di un immaginario scuro e sudato, un geroglifico in movimento, un dialogo tra spetta- tori di ere lontane.

concept e regia Francesca Pennini
azione e creazione Simone Arganini, Carmine Parise, Angelo Pedroni, Francesca Pennini, Stefano Sardi
voce Stefano Sardi
sound design Simone Arganini

CollettivO CineticO nasce nel 2007 ed è diretto da Francesca Pennini, coreografa e danzatrice formatasi presso il Laban Dance Centre di Londra. CollettivO CineticO, com- pagnia residente del Teatro Comunale di Ferrara, ha ricevuto numerosi premi tra cui: Jurislav KorenićAward Best Young Theatre Director; Premio Rete Critica 2014 come mi- glior artista 2014; Premio Danza & Danza 2015 a Francesca Pennini come miglior coreo- grafa e interprete, nomination premi UBU miglior performer under 35; Premio Hystrio Iceberg 2016; Premio MESS al BE Festival di Birmingham 2016; Premio Nazionale dei Cri- tici di Teatro per il Teatro Danza 2016.

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22 June 2018

Chiesa del SS. Sacramento

COLLETTIVO CINETICO – 縛りSHIBARI_Site specific of Benvenuto Umano

CollettivO CineticO is an experimental performing arts group founded in 2007 by the choreographer Francesca Pennini in collaboration with the dramaturg Angelo Pedroni and more than 50 artists from different disciplines. Their research focuses on the nature of the performative event discussing its mechanisms with ludic and rigorous formats, in the interstices between dance, theater and visual arts. The company is supported by the Ministry of Culture, Emilia Romagna Region and is resident at the Teatro Comunale in Ferrara. Until now the company has created 37 pieces receiving many awards.

Shibari is a piece that cross-references the mysteries of Schifanoia’s paintings with the traditional Chinese medicine. A taste for the detail that spreads in the complexity of pagan rites from different civilizations. Anatomy and astronomy, natural elements and urban perspectives in a body work that speaks a forgotten and a just invented language.

The show in Polverigi will be the a special site-specific event of the project Benvenuto Umano.

ANDREA COSTANZO MARTINI – OCCHIO DI BUE | INTEATRO 40

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24 giugno 2018
Cinema Italia, Polverigi

ANDREA COSTANZO MARTINI –  OCCHIO DI BUE

Il solo Occhio di Bue tratta delle complesse relazioni di potere che si instaurano, durante uno spettacolo, tra un danzatore, un coreografo e il pubblico. Creato originariamente nel 2016, appositamente per l’antico teatrino reale di Agliè (Piemonte), il lavoro è stato successivamente adattato a spazi più tradizionali, dopo il debutto al Festival “Teatro a Corte”.
Quando un danzatore è sul palco, a chi obbedisce? Al coreografo o alla propria logica e istinto? E quando il creatore e l’interprete sono la stessa persona, quale dei due prevale?
Con uno sguardo ironico e leggero, Martini mette in discussione il suo ruolo e la sua posizione nel mondo della danza.

coreografia, performance: Andrea Costanzo Martini
paesaggio musicale:
Andrea Costanzo Martini
musica:
Arvo Part, Moondog, Andrea Costanzo Martini
luci:
Yoav Barel 

Andrea Costanzo Martini studia Balletto e danza Contemporanea in Italia e Germania. Dopo un breve periodo all’Aalto Staats Theater di Essen si unisce alla Batsheva Dance Company (Israele 2006-2010) e successivamente al Cullberg Ballet (Svezia 2010-2012) e Inbal Pinto D.Company (2012-2014). Nel 2013 ottiene il primo premio per danza e coreografia alla International Solo Dance Competition di Stoccarda e tra il 2014 e il 2016 crea una serie di nuovi lavori tra cui “Tropical-at the end of Words” (2014), “Voglio Voglia” e “Trop” (2015), “Occhio di Bue” (2016) e “SCARABEO, gli angoli e il vuoto” (2016). L’artista, inoltre, collabora con Francesca Foscarini nel duetto “Vocazione all’asimmetria” e insegna regolarmente Workshops di Gaga.

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24 June 2018

Cinema Italia, Polverigi

ANDREA COSTANZO MARTINI – WHAT HAPPENED IN TORINO + OCCHIO DI BUE (Spotlight)

Andrea Costanzo Martini was born and raised in Italy where he received his first education in contemporary dance and ballet, before starting an international career that has lead him touring all around Europe. He joined the BATSHEVA Ensemble and 2 years later moved to the main Company; he later joined the CULLBERG Ballet in Stockholm where he performed for two years repertoire of Benoit Lachambre, Alexander Ekman ,Crystal Pite, Jefta Van Dinter and Tillman O’Donnel. In 2012 he moved back to Israel where he joined the Inbal Pinto Dance company and started creating his own works.

For What happened in Torino, he was awarded First Prize for both dance and choreography at the International Stuttgart Solo Competition and audience prize at the Mas Danza Festival in Gran Canaria, Spain.

What happened in Torino focuses on the relationship between the body of the performer and the act of being on stage, in a struggle between the search for presence and the feeling of being trapped.

Andrea in this work deals with the Gaze of the other, and on how it affects his way of being.

Being watched as a trigger for pleasure but also as a petrifying force that holds him on place,

under the lights , against his will.

Dramaturgically the piece evolves around a text inspired by an Italian tv sale woman from the 90’s

placing the work in a very precise contest, however not dictating the aesthetics of the movements.

The solo Occhio di Bue (Spotlight) focus on the relationship power between a dancer, a choreographer and the audience. When a dancer is on stage, to whom does he need to obey? To the choreographer or to his instinct? When creator and dancer are the same person, who does prevail over the other?

Martini calls into question, with a lot of irony, his own role in the dance world..

choreographer, performance Andrea Costanzo Martini

sound Andrea Costanzo Martini

music Arvo Part, Moondog, Andrea Costanzo Martini

light Yoav Barel