Inteatro ospita in residenza creativa Marco D’Agostin e Francesca Foscarini per lavorare dall’11 al 17 febbraio a Villa Nappi al progetto Per non svegliare i draghi addormentati.
“Per non svegliare i draghi addormentati” è il nuovo progetto coreografico di Marco D’Agostin, vincitore del Premio Prospettiva Danza 2012. Ad assegnare il premio una giuria presieduta da Pippo Delbono e composta inoltre da Marinella Guatterini, Gisberto Morselli, Emio Greco e Gabriella Furlan.
“Noi non abbiamo alcuna ragione di diffidare del nostro mondo, perché non è esso contro di noi.
E se esso ha terrori, sono nostri terrori, se ha abissi, appartengono a noi questi abissi, se vi sono pericoli, dobbiamo tentare di amarli.
E se solo indirizziamo la nostra vita secondo quel principio, che ci consiglia di attenerci sempre al difficile, quello che ora ci appare ancora la cosa più estranea, ci diventerà la più fida e fedele.
Come possiamo dimenticarci di quegli antichi miti, che stanno alle origini di tutti i popoli?
I miti dei draghi, che si tramutano nel momento supremo in principesse; sono forse tutti i draghi della nostra vita principesse, che attendono solo di vederci un giorno belli e coraggiosi.
Forse ogni terrore è nel fondo ultimo l’inermità che vuole aiuto da noi.”
(R. M. Rilke)
“Not fare well
But fare forward, voyagers”
(T. S. Eliot)
Cosa ne è di un principe spogliato del proprio scettro e della propria corona e ritrovato una mattina su una spiaggia deserta?
E di chi, molto lontano da lì, è rimasto a riempire una stanza vuota col suo abito lungo?
Dove risiedono i segni della perduta regalità di questi due personaggi, negli oggetti e nelle persone che un tempo stavano attorno a loro, oppure altrove, in un luogo ancora da raggiungere, verso il quale serve correre con gambe forti?
Nato come riflessione sulla perdita di potere e sulla necessità di interrogare continuamente la relazione tra sé e il mondo circostante, Per non svegliare i draghi addormentati indaga la possibilità di ricostruire la propria immagine e il proprio stare a partire da un punto che risiede dietro e lontano da noi, e verso un punto che non scorgiamo ancora, del quale abbiamo forse paura. La ricerca ruota inoltre attorno ai concetti di riattivazione del ricordo, di appartenenza, di territorio e di relazione tra ciò che si è e ciò che si vuole diventare.
un progetto ideato e condotto da Marco D’Agostin
materiale elaborato a partire da Progetto Choreoroam Europe
e in collaborazione con Francesca Foscarini
con il sostegno di CSC | Casa della Danza e OperaEstate Festival Veneto, Inteatro, Teatro Fondamenta Nuove
con Marco D’Agostin, Francesca Foscarini, Floor Robert