UNdo in scena a Polverigi
9 settembre ore 21 / Teatro della Luna – Polverigi
[InteatroPROD residenze, 25 agosto > 9 settembre ]
Sineglossa
UNdo
“Vedere è dimenticare il nome di quello che si sta guardando”. Robert Irwin
“UNdo è la freccia curva sulla barra degli strumenti dei programmi di scrittura del computer, che annulla i cambiamenti effettuati, consentendo a chi sta scrivendo di tornare indietro e cancellare, semplificare, azzerare.
UNdo mette alla prova la nostra capacità di abbandono nel momento stesso in cui anche noi dobbiamo dimenticare per tornare a vedere. Sfida la percezione del carattere più radicalmente legato alla biologia umana: la separazione in maschio e femmina.
Vogliamo disobbedire alle leggi di natura, così per come noi le conosciamo, infiltrare il sovversivo nella rigida struttura binaria.
Scegliamo l’ermafrodito come punto limite. Questa figura, in bilico tra due poli distinti, è per sua natura l’emblema della confusione. La descrizione anatomica di un ermafrodito è un puzzle, non si riesce a visualizzarne l’immagine: c’è qualcosa di eccezionale e misterioso in quel corpo che non si riesce a bloccare.
Un percorso della Genesi al Contrario: dalla semplice presenza in scena di un uomo e di una donna, dall’evidenza della loro separazione, a quella figura che era alle origini di tutto, prima che Adamo si staccasse la costola a creare Eva. Tutto accade per un graduale abbandono verso il mescolamento dei propri attributi. È nella debolezza, in un dettaglio fuori posto rispetto a un’identità perfettamente definita, che si apre un varco per il rimescolamento. Quelle figure, mescolandosi e sovrapponendosi, non solo perdono la memoria del proprio ruolo sessuale, ma nell’immagine attuano una trasformazione più profonda, cromosomica, che ha la forza di distruggere tutto quello che le ha pre-ordinate”.
Interpreti Antonio Cesari, Simona Sala | Illusioni luminose Luca Poncetta | Suoni e musiche Roberto Vacca | Scenotecnica Luca Poncetta, Simona Sala | Drammaturgia e Regia Federico Bomba | Organizzazione e promozione Sabrina Maggiori
Un co-produzione Sineglossa e Festival Es.terni
Con il contributo di Provincia di Ancona – Assessorato alla Cultura e Comune di Bologna – Settore Cultura e Rapporti con l’Università |
Con il supporto di InteatroPROD, Teatro Stabile delle Marche, Teatro Petrella di Longiano |
Con il sostegno di ETI-Ente Teatrale Italiano – progetto “Nuove Creatività”
SINEGLOSSA nasce nel 2006, da artisti con formazione eterogenea (dalla musica elettronica all’arte pre-rinascimentale). Sin dalla sua nascita lavora sul Miraggio, sfruttando il potere che ha la luce di nascondere. Cerca la presenza di un corpo che si dà ma che al contempo continuamente si disloca, prima che gli occhi possano pienamente possederlo, sfidando la convinzione nella solidità della carne. Per poetica, Sineglossa non ricerca una modalità descrittiva della vita quotidiana, ma attinge all’ espressione allegorica che fa risuonare il Reale dentro molteplici livelli. Chiede a chi ne ha voglia di ricomporre un discorso che acquista il suo senso solo nella soggettività della relazione che si instaura tra il lavoro e lo stato fisico, emotivo e culturale di chi si dispone alla visione.